Gravinae Nativitas – Antichi mestieri in presepe. A Gravina in Puglia si rivive la magia del Natale

Gravinae Nativitas – Antichi mestieri in presepe. A Gravina in Puglia si rivive la magia del Natale Eduardo De Filippo: “Oggi non c’è chiesa o casa che non ha il suo bel presepe”.
Il Natale non sarebbe Natale senza la magia del presepe, perché è proprio il suo “popolo” meraviglioso a rendere così magica la notte di Natale.
Mettiamo tutti i nostri desideri, le nostre paure, le nostre insicurezze, nella mangiatoia e il meraviglioso Bambino che nascerà nella notte Santa, penserà a tutto.
Natale. Questa magica e meravigliosa festa, affonda le sue radici nella Roma pagana.
Infatti, l’Imperatore Aureliano aveva istituito, il 25 dicembre una festa denominata: ”Il Natalis Solis Invicti”, il Natale del Sole invitto, in cui si celebrava con sfarzose cerimonie e giochi, il nuovo sole rinato dopo il solstizio invernale.
Tutti i cristiani erano affascinati da questa festa e la Chiesa romana, preoccupata per la nuova religione che poteva essere di ostacolo per la diffusione del Cristianesimo, pensò bene di celebrare nello stesso giorno, il Natale di Gesù Cristo.
Gesù Bambino Verbo fatto carne e storia, nasce per noi miseri peccatori, per salvarci e condurci tutti al Padre.
Un presepe realizzato all’interno dei Rioni Piaggio e Fondovico a Gravina in Puglia (Ba), acquista una valenza in più, perché oltre a rappresentare la Sacra Natività, rappresenta una speranza particolare.
Una rinascita che porta linfa nuova alla città.
Un luogo dove la storia millenaria prende vita e la speranza diventa realtà, una location unica e spettacolare.
Un vero e proprio paese incantato che in un batter d’occhio ha trasportato il pubblico a Betlemme, per vivere un’esperienza entusiasmante che è riuscita e riuscirà a stupire grandi e piccini, assaporando una sensazione di felicità pura e genuina che solo LA MAGIA DEL NATALE è in grado di creare.
Basterà varcare la soglia per essere proiettati nella storia, sospesa nel tempo e nello spazio, abitato dall’inizio alla fine immersi in un’atmosfera fantastica, millenaria.
Il giorno più atteso di tutte le festività natalizie, nell’ambito delle attività promosse dall’Amministrazione Comunale gravinese guidata dal sindaco Dott. Fedele Lagreca, è stato ripagato di ogni aspettativa.
E’ stato un weekend dell’ 8 e 9 dicembre, giorno dell’Immacolata, da record quello vissuto a Gravina in Puglia.
La cittadina è stata, infatti, presa d’assalto da migliaia di visitatori, turisti e curiosi che hanno partecipato con grande entusiasmo alle attività promosse dall’esecutivo guidato dal Sindaco Dott. Fedele Lagreca, e realizzate grazie alla collaborazione con volontari e associazioni.
Oltre due mila le presenze per un esordio tra i più riusciti degli ultimi anni. Un vero e proprio sold out inatteso per le dimensioni che ha premiato la passione e l’impegno dello staff che, da mesi, lavora a questo incredibile evento. I visitatori hanno avuto modo di immergersi nel passato.
Un vero e proprio tuffo all’indietro di secoli in una Betlemme millenaria ricostruita con grande cura.
Un incanto che ha condotto i partecipanti all’interno di una esperienza sensoriale inimitabile; un viaggio dentro uno scenario naturalistico speciale, quello del Rione Fondovico, tra costoni di roccia naturale, in cui tutti hanno potuto ammirare decine di figuranti che impersonavano soldati romani, pastori, artigiani che riproponevano, non solo antichi mestieri, ma anche quadri di vita quotidiana. Il tutto, alla presenza di fiaccole, falò, musica popolare e natalizia.
Un evento, quest’anno arricchito di nuovi personaggi e ambientazioni, capace di unire e coinvolgere una intera comunità.
In tanti hanno, infatti, collaborato, con pieno spirito di condivisione, alla realizzazione del grandioso allestimento: ognuno ha offerto la propria abilità e in tanti, grandi e piccini, si sono messi in gioco per un ruolo da figurante.
Anche quest’anno, dopo l’eccezionale successo dell’edizione 2022, all’interno dello splendido scenario naturale dei Rioni Fondovico e Rione Piaggio si è svolto, in una atmosfera coinvolgente, l’ormai consolidato Presepe Vivente, giunto alla II edizione, che fa rivivere il fascino e l’emozione del Santo Natale.
I visitatori hanno potuto e potranno così ammirare, nel cuore di Gravina in Puglia in provincia di Bari, una piccola Betlemme che conserva i ritmi millenari del tempo.
E’ la rappresentazione della scena della Natività, con la mangiatoia e le figure di Giuseppe e Maria, dei magi, dei pastori e degli animali, raccolti insieme a fare da corona alla venuta nel mondo di Gesù Bambino.
Il Presepe è grazie a San Francesco d’Assisi, se è diventato un elemento importantissimo per il Natale per tutti i cattolici del mondo. Fu lui alla vigilia di Natale del 1223, ad allestire a Greccio una rappresentazione vivente della scena della Natività. Una vera Sacra Famiglia, interpretata dai contadini del luogo, con bue e asinello veri e con veri pastori.
San Francesco volle rendere reale la vicenda dell’Incarnazione agli occhi del pubblico.
Dopo l’anno Mille, in molte parti dell’Italia, i fedeli assistevano nella notte di Natale alla rappresentazione di un dramma liturgico che si chiamava Officium Pastorum, che prevedeva un presepe in scena: i pastori del titolo, cercavano Gesù Bambino.
Fu la stessa chiesa, a partire dal Seicento, a favorirne la diffusione e, fu proprio allora che furono create le prime statuine d’argilla e di legno colorate.
Il presepe più famoso del mondo è quello conservato nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, a Roma.
Venne costruito nel Medioevo in legno intagliato che, si diceva provenisse dal Monte degli Ulivi, a Gerusalemme. La vigilia di Natale, il Bambino, viene deposto nella mangiatoia, seguito da una serie di cerimonie e molte preghiere.
A questo presepe, nel corso dei tempi, sono stati attribuiti molti miracoli.
In Africa ci sono presepi animati da nere figurine longilinee; in Asia presepi con i personaggi con gli occhi a mandorla. In America Latina, nella costruzione , si usa la canna da zucchero.
In Romania, molti presepi sono preparati completamente in argento, mentre a Cracovia i migliori artigiani nel mondo si sfidano nella gara dei presepi architettonici, che riproducono famose chiese e palazzi.
In Italia, sono famosi i presepi napoletani. Il presepe napoletano è ambientato tradizionalmente nella Napoli del Settecento. Ogni anno a San Giorgio a Cremano, arrivano persone da tutto il mondo, per comprare i presepi.
Presepi in materiali diversi: ceramica, terracotta, oro, argento, carta marmorizzata, carta con la tecnica origami, pasta di pane, conchiglie, patchwork, vetro, stoffe pregiate.
Per non parlare del Presepe Vivente “Gravinae Nativitas” alla sua II edizione che sta riscuotendo un grosso successo, perché capace di trasmettere emozioni a grandi e piccini, offrendo uno squarcio sulla quotidianità degli uomini del tempo.
Le comparse, che appaiono nelle postazioni sul percorso, hanno fatto rivivere gli antichi mestieri attraverso la recitazione. Comparse che interpretano fabbri, falegnami, contadini, e che imparano a cucinare e a cucire. L’atmosfera fa immergere gli spettatori in un’epoca antica, passo dopo passo, fino a raggiungere la «Natività».
Il richiamo al passato fa riemergere le radici di un territorio profondamente legato alla fede e alla cristianità. Ogni scena è stata curata nel dettaglio per ricreare un’atmosfera magica di altri tempi.
Il riconoscimento di Gravinae Nativitas racchiude altresì il sistema dei valori religiosi ed antropologici che nel corso degli ultimi due anni hanno permesso, alla comunità gravinese di tenere una tradizione che amalgama non solo cittadini gravinesi, ma è motivo di costante e forte richiamo per tutte le popolazioni della Puglia.
Il richiamo agli antichi mestieri artigiani è inoltre una costante identitaria legata all’evento: falegnami, lavandaie, contadini, scribi, legionari, tutti contribuiscono, ancora oggi, alla costruzione della Natività, come negli anni passati.
Un legame costante e vivo con la migliore tradizione e la storia, fortemente voluto dall’Amministrazione del Dott. Lagreca che si rinnova ed è al suo II anno, caratterizzando il senso profondo di una comunità che non rinuncia a se stessa ed alla propria secolare cultura di fede religiosa e di socialità.
E’ un grande riconoscimento non solo per Gravina in Puglia che ha saputo costruire una sinergia interistituzionale capace di far comprendere il profondo significato del territorio e il legame profondo e diffuso con la gente, per capitalizzare questo straordinario risultato costruendo proposte e indicazioni affinché Gravina in Puglia e tutta la Regione, a partire dalle caratteristiche del territorio, siano un forte richiamo per i flussi turistici regionali e nazionali.
L’organizzazione ha permesso agli ospiti di muoversi ordinatamente, in sicurezza, all’interno di un percorso diversificato ed originale, con l’aggiunta di nuove postazioni e nuovi mestieri rispetto alla precedente edizione.
Il Presepe fortemente voluto dall’Amministrazione è stato realizzato grazie ad un gruppo di volontari del paese, che continuano a lavorare freneticamente, con grande passione ed impegno per l’allestimento già da alcuni mesi.
Intorno alla grotta vere e proprie botteghe artigianali animate da antichi e umili artigiani ormai quasi scomparsi che hanno lasciato una tradizione indelebile, come il calzolaio, la filatrice, il bottaio, il fabbro, lo zampognaro. Un pezzo di mondo che non c’è più.
Una bella manifestazione realizzata in occasione delle festività per riscoprire i veri valori del Natale.
400 figuranti pronti a dare vita a “Gravinae Nativitas” ha offerto un’esperienza immersiva nel tempo, dove i partecipanti hanno potuto e potranno scoprire professioni e tradizioni ormai scomparse.
L’evento ha visto la collaborazione di molteplici realtà locali, tra cui Pro Loco, Confartigianato, Confcommercio e il Parco dell’Alta Murgia, gli studenti dell’IISS Bachelet di Gravina che partecipano grazie a un progetto di alternanza scuola-lavoro, e la presenza dei gruppi Scout della città e l’Associazione Ipovedenti di Gravina.
Le scene bibliche e le narrazioni sono state curate con attenzione culminando nella chiesa rupestre di San Michele delle Grotte.
L’obiettivo dell’evento è far rivivere la comunità gravinese con le proprie Maestranze. Un elogio ai mestieri e alla tradizione che hanno plasmato la cultura dei gravinesi, per ricordare che il Natale non è fatto solo di luci, colori e sfarzo ma anche e soprattutto di memoria e che l’umiltà dei lavori manuali ne rappresenta il vero spirito.
Questo appuntamento ha consentito di proseguire l’attività di valorizzazione di aree di interesse paesaggistico, che caratterizzano il territorio, assumendo il valore di memoria e testimonianza della storia e dell’identità popolare, ossia la sacra rappresentazione della Natività di Cristo, nel suo contesto storico, incardinandola con gli antichi mestieri che hanno rappresentato la tradizione della cultura gravinese.
L’edizione 2023/2024 prevista per le giornate del 8 e 9 dicembre 2023, 5 gennaio e 6 gennaio 2024.
L’orario di apertura sarà dalle 17:30 alle 22:30 gratuitamente e senza prenotazione.
Sindaco Dott. Fedele Lagreca: “La magia del Natale torna ad accendersi nel cuore della nostra città, abbiamo fortemente creduto nel progetto del presepe vivente, perché il presepe rientra in quelli che sono i simboli del Natale.
In questo secondo anno alla guida della città, abbiamo pensato a questa iniziativa con l’obiettivo di emozionare i visitatori. Crediamo nella collaborazione e nella cooperazione delle realtà associative del territorio, perché ragionando al plurale, aprendoci a nuove collaborazioni, le cose vengono meglio. Un elogio ai mestieri e alla tradizione che hanno plasmato la cultura dei gravinesi, per ricordare che il Natale non è fatto solo di luci, colori e sfarzo, ma anche e soprattutto di memoria, e che l’umiltà dei lavori manuali ne rappresenta il vero spirito”.
Nella consapevolezza che il Natale sia ormai vittima della sorte infelice e delle brutali derive di pensiero, stimiamo urgente rinverdire con sentimenti positivi il primordiale ed intimo significato della festa della nascita di Cristo.
Tutto questo ci fa capire quanto sia importante ritornare alle piccole cose, alla semplicità, alla magia, all’attesa, alla speranza, la speranza di un mondo migliore, in fondo è nel passato che dobbiamo ricercare il nostro futuro.
E solo così sarà davvero Natale. E’ nella semplicità e nella carità che dobbiamo vivere e cercare Gesù, non nell’opulenza e nei falsi miti.
Buon Natale allora, nella speranza di un futuro più semplice ma ricco di fede, luce e serenità.





