Operazione moneta falsa: scoperta rete di falsificazione a Taranto
L'”Operazione Moneta Falsa” ha portato alla luce una sofisticata rete di falsificazione monetaria a Taranto. L’indagine dei Carabinieri, nell’ambito di una vasta operazione, ha smascherato un’organizzazione criminale dedita alla produzione e distribuzione di monete e banconote contraffatte, con transazioni che coinvolgono criptovalute per mantenere l’anonimato.
Sviluppo dell’articolo: L’inchiesta, denominata “Operazione Moneta Falsa”, ha permesso di individuare una stamperia clandestina a Massafra, nel Tarantino, dove venivano prodotte monete false, da tagli da 2 euro alle banconote da 20 euro. A capo dell’organizzazione vi era Mirko Laterza, 34enne di Massafra, che secondo gli inquirenti era il promotore e organizzatore dell’associazione criminale.
Le indagini hanno rivelato che le transazioni di denaro fasullo venivano effettuate principalmente attraverso criptovalute, per garantire l’anonimato e ostacolare l’identificazione delle parti coinvolte. Questo aspetto moderno e tecnologicamente avanzato dell’operazione mette in luce come la criminalità si sia evoluta, adattandosi alle nuove tecnologie.
L’organizzazione contava anche sulla figura di Angelo Muzzonigro, il “coniatore” delle monete false, e di Vincenzo Tateo, intestatario dei contratti per le forniture necessarie alla stamperia. Il ruolo chiave di Christian Conte, 33enne di Castellaneta, era quello di garantire le transazioni sul canale Telegram, fungendo da “escrow” e facilitando così il riciclaggio di oltre 1 milione di euro.
L’operazione ha unito due filoni investigativi: uno sulla produzione di monete false e l’altro sul riciclaggio attraverso criptovalute. Questo approccio multidisciplinare ha permesso di svelare l’intera rete criminale, mostrando l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrastare crimini complessi e tecnologicamente avanzati.