SCOPPIA IL CASO ILLIANO IN CONSIGLIO COMUNALE

di Claudio Leone
Durante l’ultimo Consiglio Comunale è stata approvata la surroga del consigliere Angelica Lussoso, fresca di nomina da assessore, che lascia il posto al primo dei non eletti della sua stessa lista (Taranto2030), Filippo Illiano che confluisce anche lui nel folto gruppo di consiglieri di Italia Viva.
La votazione si conclude con 11 voti a favore e 8 astenuti, tra cui i 4 consiglieri comunali del Partito Democratico che si ritrova a non votare in linea con il resto della maggioranza. Filippo Illiano è già noto alla politica tarantina perché ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale fino al 2017.
Il neo consigliere compare nelle carte del Tribunale di Lecce in “Tabula Rasa”, operazione antimafia del 2020 della Guardia di Finanza in cui sarebbe provato il sostegno elettorale alle elezioni del 2017 ricevuto da Illiano da un clan mafioso tarantino. Inoltre Illiano fu accusato, dalla Guardia di Finanza e dalla Procura della Repubblica di Taranto, di truffa ai danni del Comune di Taranto perché avrebbe fatto “risultare fittiziamente l’instaurazione di un rapporto di lavoro dipendente… per ammontare complessivo di 75.573,29 €” (fonte: Procura della Repubblica).
Questo procedimento si è concluso con la prescrizione per cinque dei consiglieri indagati, Illiano incluso, ma il Comune di Taranto può ancora costituirsi parte civile per far valere le proprie ragioni e recuperare l’eventuale maltolto. La polemica è esplosa con l’intervento del consigliere Luigi Abbate che chiama in causa il dirigente delle risorse umane Stefano Lanza, presente in aula, chiedendoli se fossero stati espletati tutti i controlli sulla certificazione di eleggibilità di Illiano e se il Comune si fosse costituito parte civile contro di lui.
Al primo quesito il dirigente ha risposto che gli uffici stanno ancora svolgendo le verifiche, invece per la seconda domanda afferma che il Comune è in attesa dal 2021 di un parere esterno di un avvocato a cui è stato affidato l’incarico di consulenza. Un momento prima della votazione la polemica arriva al culmine con lo scambio di urla incomprensibili tra i consiglieri Patano (Italia Viva) e De Martino (PD), entrambi di maggioranza, tanto da costringere il presidente Bitetti a chiedere di continuare la discussione a “porte chiuse” e di “interrompere lo streaming”.
Il risultato è l’astensione dei quattro consiglieri comunali del PD e la maggioranza che scende da ventitre consiglieri che ne fanno ufficialmente parte, a soli undici votanti. Visibilmente risentito dell’accaduto, il nuovo consigliere Filippo Illiano prende la parola e, dopo aver ringraziato Sindaco e Italia Viva, dice di provare “rabbia, perché sono dieci anni che mi martellano e non so per che cazzo di cosa… da oggi basta!
A qualsiasi persona che farà il mio nome lo porterò direttamente in tribunale!”. Ma per il momento ci resta da capire se in tribunale ci finirà lui contro il Comune di Taranto, e se questo provocherà la sua decadenza dal ruolo di consigliere. Anche il voto su questa surroga, che come fa notare durante il consiglio l’assessore Ciraci è un atto tecnico e dovuto, si trasforma nel campo di battaglia per regolare i conti in sospeso tra Italia Viva e il Partito Democratico.
Sarà compito di Melucci ricomporre una maggioranza che ormai sembra un reattore nucleare sempre pronto all’esplosione finale.