Confisca agli eredi del membro di un clan mafioso

Confiscati beni per 700mila euro agli eredi del membro di un clan mafioso deceduto
Confisca di beni, del valore di circa 700mila euro, tra cui immobili, fabbricati e un compendio aziendale, agli eredi del membro di un clan mafioso residente nella provincia di Foggia, assassinato nel 2019.
Alla luce delle condanne definitive e di indagini per reati come furto, ricettazione, truffa ed estorsione. L’operazione congiunta dei Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e dei finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha portato all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, su richiesta della Procura della Repubblica di Bari. Nell’ambito di un procedimento di prevenzione patrimoniale che richiederà una verifica successiva nel contraddittorio con la difesa.
La particolarità risiede nel fatto che il soggetto destinatario della confisca dei beni è deceduto prima dell’avvio del procedimento preventivo. Tuttavia, la normativa antimafia consente l’applicazione di misure patrimoniali anche ai successori a titolo universale.
Le indagini nel corso degli anni hanno dimostrato che i proventi delle attività illecite condotte dal destinatario delle misure sono stati reinvestiti nell’acquisto dei beni.
Queste informazioni sono state documentate nell’indagine “Omnia Nostra” nel 2021. Evidenziando il ruolo, di capo all’interno dell’associazione mafiosa fino alla sua morte. Riconosciuto anche come una figura di pericolosità sociale qualificata, avendo svolto un ruolo di vertice in un’associazione per delinquere di stampo mafioso operante nell’area garganica.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza è stato incaricato di condurre ulteriori indagini mirate a verificare le disponibilità finanziarie e il patrimonio del soggetto e dei suoi eredi a titolo universale. Rivelando una sproporzione tra il valore dei beni acquisiti e i redditi dichiarati, confermando che i beni sono il risultato delle attività criminali.