Contrabbando di carburanti, evasione per 800mila euro

Nella mattinata odierna, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto hanno eseguito un provvedimento emesso dal Tribunale di Lecce – Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari – applicativo della confisca definitiva di beni dal valore complessivo di oltre 800 mila euro.
Il provvedimento riguarda quattro soggetti nei confronti dei quali il Tribunale salentino ha applicato, in via definitiva, la pena su richiesta delle parti (“patteggiamento”) per reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di carburanti, alla truffa aggravata ai danni dello Stato, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
L’operazione di servizio rientra in un contesto investigativo più ampio che coinvolge i territori delle province di Taranto e Salerno. Il 21 aprile 2021, le Fiamme Gialle tarantine, in collaborazione con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno e il Nucleo Investigativo Carabinieri, hanno eseguito un provvedimento applicativo di misure cautelari personali nei confronti di 43 soggetti, includendo reati come associazione di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione illegale di armi e contrabbando di carburanti. In quella circostanza, sono stati anche sottoposti a sequestro preventivo 11 compendi aziendali per un valore stimato in circa 20 milioni di Euro, ai sensi dell’art. 240-bis c.p.
Durante l’indagine che ha coinvolto specificamente la Provincia di Taranto, è emersa l’esistenza di una presunta associazione criminale di stampo mafioso dedita presumibilmente alla commissione di una pluralità di reati, tra cui la detenzione illegale di armi, il contrabbando di carburanti e il trasferimento fraudolento di valori. Tuttavia, la responsabilità di tali soggetti sarà definitivamente accertata solo con una sentenza irrevocabile di condanna, nel rispetto del principio di “presunzione di innocenza”.
Nel solo commercio di prodotti energetici in evasione fiscale risultano coinvolti i quattro soggetti nei confronti dei quali il Tribunale di Lecce ha applicato, in via definitiva, la pena su richiesta delle parti (“patteggiamento”) e disposto la confisca dei beni, eseguita oggi.
Dagli approfondimenti investigativi, diretti dalla Procura della Repubblica – D.D.A. – di Lecce, è emerso che i predetti, attraverso società a loro riferibili con sedi a Napoli e Ginosa (TA), avrebbero effettuato la cessione “in contrabbando” di oltre 600 mila litri di carburante destinato all’uso agevolato in agricoltura a soggetti non aventi diritto all’agevolazione, principalmente localizzati in Campania, che avrebbero poi utilizzato il carburante per l’autotrazione.
Particolarmente ingegnoso è il presunto sistema di frode attuato dai soggetti coinvolti: ingenti quantitativi di carburante per autotrazione sarebbero stati prelevati da un deposito commerciale compiacente di Bari (soggetto alle accise e all’I.V.A. in misura intera), simulando la cessione di corrispondenti quantitativi di prodotti energetici per uso agevolato gravati da accise e I.V.A. in misura ridotta. I mezzi impiegati per il trasporto sarebbero stati dotati di speciali dispositivi in grado di colorare il carburante di verde in caso di controllo su strada da parte della Guardia di Finanza, così da renderlo visivamente conforme alla documentazione che lo accompagnava.
Il carburante sarebbe quindi giunto presso un deposito commerciale compiacente di Ginosa (TA), dove ne sarebbe stato falsamente scaricato e ceduto a imprese agricole della provincia di Taranto. Gli autoarticolati avrebbero successivamente raggiunto le sedi di destinazione in Campania, dove il carburante sarebbe stato ceduto a soggetti compiacenti in totale evasione delle imposte dovute. Il valore complessivo del carburante ceduto in contrabbando ammonta a circa 2 milioni di euro, con la presunta evasione delle imposte a vario titolo dovute per oltre 800 mila euro.
L’operazione di servizio, svolta in stretta sinergia con la Procura della Repubblica – D.D.A. – di Lecce, testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza di Taranto nel contrastare l’evasione fiscale nelle sue molteplici forme, con particolare attenzione alle frodi sulle accise e all’I.V.A.. Le frodi alle accise provocano gravi danni alle entrate dello Stato e distorsioni alle regole della libera concorrenza, anche a causa delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali.