Al Bano dice NO alla guerra, a dicembre in concerto per la pace
Al Bano dice NO alla guerra, a dicembre in concerto per la pace Un incoraggiamento a costruire la pace, superando «la categoria del nemico» e l’idea di affidare a conflitti armati la soluzione di «controversie tra gli Stati». L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia non è certamente una guerra mondiale. È invece una guerra con indubbie conseguenze economiche e geopolitiche planetarie, che nessun altro conflitto negli ultimi 75 anni ha provocato. Dalla Seconda guerra mondiale, infatti, nessuno scontro regionale, dalla guerra in Corea a quella in Vietnam, da quella in Iraq a quella in Siria, ha avuto un impatto così rilevante sulla crescita mondiale, l’inflazione, il commercio, ma anche le relazioni internazionali.
Costruire la pace significa allora avviare e sostenere processi di sviluppo per eliminare la povertà, sconfiggere la fame, garantire la salute e la cura, custodire la casa comune, promuovere i diritti fondamentali e superare le discriminazioni determinate dalla mobilità umana. Solo allora la pace diventerà sinonimo di dignità per ogni nostro fratello e sorella.
Al Bano dice NO alla guerra, a dicembre in concerto per la pace
Una line-up d’eccezione per il concerto “ STOP WAR in Ucraina, con il popolare cantante pugliese Al Bano Carrisi in concerto per la pace” che andrà in scena il 16 dicembre alle ore 18:00 a Bari nella Basilica di San Nicola. Una maratona musicale che vedrà esibirsi sul palco Al Bano Carrisi, unito dalla volontà di far sentire con la sua musica un forte e chiaro “NO alla guerra”.
Al Bano Carrisi: “La pace è una conquista e questa conquista deve essere nostra contro la distruzione che la guerra produce. Faremo questo meraviglioso concerto perché la musica serve anche a risvegliare i sentimenti di pace. Siamo pronti ad andare a cantare la nostra voglia di pace, di seminare pace perché con la pace si possono costruire nuove cattedrali di pace“.
La musica e la partecipazione daranno un messaggio di pace, di libertà e di solidarietà. Sarà un appuntamento straordinario e unico, per lanciare un messaggio universale di fiducia e di speranza.
L’evento è a cura della fondazione L’isola che non c’è, il cui presidente onorario Franco Giuliano, nei viaggi a Kiev e a Mosca, ha consegnato due bassorilievi raffiguranti San Michele Arcangelo e San Nicola.
Don Filippo Santoro, ex arcivescovo di Taranto, che ha partecipato alle due missioni di pace: “Nel nostro pellegrinaggio a Kiev e a Mosca abbiamo incontrato le autorità, ma abbiamo sentito il dolore della gente per la guerra. La gente desidera la pace. Attraverso questa disponibilità del grande amico Al Bano vogliamo proporre un momento di pace“.
