L’ARTE INCISORIA DI VITTORIO MANNO

di Daniela D’Anna

Che cos’è un’incisione calcografica? Ce lo spiega sapientemente il maestro prof. Vittorio Manno, di origine squinzanese, tornato nella sua terra natìa nella sua comunità non solo artistica. Accolto con gli onori che si tributano e ben si addicono alla sua personalità espressasi culturalmente nel mondo, conosciuto dall’artista, benedetto dalla critica internazionale. La mostra è stata allestita su invito della Pro Loco di Torre “Casa te l’Abate” a Casalabate, la spiaggia resa famosa per l’appunto per la dimora dell’Abate Teodoro. Una miscellanea di culture remote e annesse a tecniche artistiche risalenti al 1450 con interpretazioni additive post-moderne si intersecano e vengono celebrate da un corposo gruppo di amministratori comunali presenti unitamente al sindaco del Comune di Squinzano Mario Pede e dalla Pro Loco APS con al seguito uno stuolo di giovani volontari e a capo il presidente Mino Patera, la cui mission è la peculiare attenzione mirata alla crescita civile, culturale e ambientale che investe l’intera marina di Squinzano. Presso la torre ristrutturata in piazza Nicola Arigliano campeggia il torrione che è tesoro di storie, miti e leggende come quella preponderante e che allude proprio al soggiorno clandestino in loco dell’Abate e della “Patissa” (Madre Badessa) Irene. Qui la mostra calcografica trova la sua logistica posizione per partire e compiere la sua azione espansionistica anche nei rivoli della Puglia, a cominciare dal nord Salento. Un gioco di luci e ombre scandiscono il repertorio artistico di Manno, docente altresì di Educazione artistica per più di 30 anni. La maniera nera è la tecnica di incisione prediletta dall’artista nostrano che adopera tutte le sfumature a ventaglio del grigio sulle sue lastre metalliche. La sua firma sulle opere è garanzia di successo e di bellezza se si rimira l’imponente presenza degli alberi immortalati, veri baluardi dal significato psicologico di potere, potenza e regalità. La puntasecca, tecnica incisoria di stampa in cavo utilizzata insieme all’acquaforte caratterizza l’incisione come arte a sé sempre sorprendente, non a caso il back ground di Manno è assai ricco e variegato. Uno sguardo alla sua storia concernente l’impegno profuso in questa maniera di fare arte riporta al 1976, anno in cui Manno fonda la Scuola Libera di Grafica nell’ambito del Circolo culturale “La Scaletta” di Matera . L’artista squinzanese si è poi distinto nel contesto della sperimentazione di tecniche collografiche, che lo hanno condotto fino ad esplorare contesti megagalattici come le realtà studentesche delle università americane. In buona sostanza la rassegna che chiude i battenti l’11 agosto, aperta dalle ore 18,30 alle 22,30, lascia il segno tracciando la strada a future creazioni nelle arti figurative tra passato remoto, recente e secoli a venire.