Martina Franca: conflitto tra Franco Ancona e Donato Pentassuglia. Il vero motivo? Il PUG.

La tensione politica a Martina Franca è palpabile.
Emergono come protagonisti di un conflitto che tiene in bilico l’Amministrazione Comunale l’ex Sindaco Franco Ancona e l’Assessore Regionale Donato Pentassuglia: il vero motivo è il PUG.
Questo scontro di potere, svolgendosi dietro le quinte, sta provocando un dramma politico senza precedenti, con Martina Franca, una città normalmente ricca di storia e cultura, divenuta teatro di una turbolenza amministrativa che sta lasciando i cittadini attoniti.
Nell’ultimo Consiglio Comunale, sembrava che l’argomento principale fosse la tregua fiscale delle cartelle esattoriali, con lunghe ed aspre discussioni relative a quelle riguardanti crediti fino a 1000 euro dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
Il dibattito, a volte anche animato, celava in realtà ben altro: il PUG.
I tre esponenti della maggioranza che alzavano la polvere a riguardo, ai quali si è poi aggiunta un’altra Consigliera Comunale di sinistra, si rifanno all’ex sindaco Franco Ancona o hanno, in un caso, gradi di parentela con professionisti che, in qualche modo, sono parte attive su determinate scelte derivanti dal PUG.

L’argomento della rottamazione ha di fatto distolto l’attenzione dalle questioni più spinose e di ampia portata che stanno creando fibrillazione nell’Amministrazione.
In realtà, ciò potrebbe essere solo la punta dell’iceberg di un conflitto più ampio. Dietro le quinte, l’ex Sindaco Franco Ancona e l’Assessore Regionale Donato Pentassuglia sembrano essere i veri protagonisti di una guerra di potere.
Entrambi si sono trovati d’accordo solo una volta durante l’ultima campagna elettorale, quando di fatto hanno messo fuori dai giochi la lista Con, del Governatore Emiliano, virando su un candidato Sindaco diverso da quello che era stato concordato alla vigilia della presentazione delle liste, confidando di poter contare su dei transfughi derivanti dal centrodestra.
Tornando alla discussione in aula sulla rottamazione delle cartelle e sulla posizione di far pagare tutto quello accertato, i quattro Consiglieri di maggioranza, aver dimenticato quando, all’insediamento del nuovo Consiglio Comunale, l’allora Segretario Generale Dott.ssa D’Arcangelo aveva rinviato la proclamazione degli eletti dopo una lettera del Prefetto, in quanto risultavano dei Consiglieri Comunali debitori con il Comune.
Nella seduta successiva magicamente l’argomento era svanito nel nulla.
C’erano dei Consiglieri Comunali che avevano debiti con l’Amministrazione Comunale e quindi erano incompatibili?
Ci sono oggi degli Assessori attualmente in Giunta che hanno debiti per migliaia di euro con il Comune e sarebbero stati già allora ineleggibili come Consiglieri Comunali?
Ebbene, ai quattro Consiglieri Comunali importa più dei debiti dei cittadini che delle somme dovute per tasse non pagate da eventuali colleghi che siedono al loro fianco in Consiglio Comunale.
Ma, come dicevamo, la questione principale resta l’attrito tra Franco Ancona e Donato Pentassuglia riguardo il PUG.
Quest’ultimo è rappresentato in Consiglio Comunale dal Sindaco Gianfranco Palmisano che viene descritto come il suo alter ego.
Ancora più inquietante è il gruppo di tre consiglieri comunali, noti come “Visionari Comuni”, che potrebbe fungere da cavallo di Troia all’interno del Consiglio Comunale, con l’obiettivo di far approvare quel determinato PUG (Piano Urbanistico Generale) che l’ex Sindaco Ancona non riuscì a far passare durante il suo mandato, pena la decadenza dell’Amministrazione Comunale
E il Sindaco Palmisano?

Proprio lui, aveva esordito con “l’ Osservatorio della Bellezza” apparentemente composto da professionisti “superpartes” con l’intento di giungere a una proposta di PUG condivisa.
Oggi il Sindaco sembra ora esseresi svincolato dalla questione PUG, ovvero va bene qualsiasi cosa, purchè continui a governare la città, ma non la penserebbe nello stesso modo parte della sua maggioranza e lo stesso Pentassuglia.
Ma da tempo siamo impegnati a comprendere determinate situazioni che lasciano molto perplesse ad iniziare proprio dall’ “Osservatorio della Bellezza”, o meglio da alcune parti di esso .
L’interesse primario è per tutti quello del futuro della città e di tutti i cittadini?
Da alcune nostre inchieste è tutto da vedere ed al momento opportuno analizzeremo singole posizioni di coloro ai quali stiamo affidando il futuro della città.
La nostra informazione si basa su fatti che portano a una rete di parentele e conseguenti “motivazioni” che creeranno molti dubbi e che non riguardano solo elementi di una determinata parte politica.
La speranza dei cittadini è quella che vorrebbero lasciare alle future generazioni una città a dimensione d’uomo, dove mastodontici palazzi costruiti in zone di medio ed alto rischio idrogeologico con pareri da parte di autorità di bacino che lasciano molte perplessità, non possano crollare addosso a uomini, donne e bambini come è avvenuto in Emilia Romagna.

Così come i furbi non prevalgano sui più deboli, indipendentemente dal ceto sociale.
Per non parlare dei Mega Store sorti in men che non si dica in zone B senza variante e senza passare né dal Consiglio Comunale né dalla Regione, realizzati da società che sembrerebbero delle scatole cinesi e riporterebbero ad un’unica persona.
A quanto pare, anche la gestione dello stesso Mega Store sarebbe una “cosa di famiglia”, ma ne parleremo più dettagliatamente visto che il caldo torrido di questi giorni sta sciogliendo tante lingue.
Un Mega Store al quale è stata rilasciata una autorizzazione direttamente dall’Ufficio Tecnico a tempo di record, quando delle richieste di certificati giacciono nel dimenticatoio da tanto tempo.
Ma anche nell’Ufficio tecnico sembra stia accadendo qualche fibrillazione. Si parla di qualche defenestrazione per chi non si sarebbe “allineato” con il sistema, oltre a lettere anonime inviate alle autorità con dovizia di particolari che stanno arrivando continuamente in copia anche nella nostra redazione.

Insomma, apparentemente in superficie tutto tace. Ma forse non è così e le acque agitate dimostrerebbero il contrario.
Ma, tornando al piano regolatore che è il vero nocciolo della questione sul quale si sta disputando in Consiglio Comunale una partita di precampionato tra due frange della stessa maggioranza e l’opposizione che apparentemente cerca di guadagnare qualche consenso su una rottamazione che è poca cosa sulla torta in palio che è il PUG e tanti punti discutibili ed interessi intrecciati che sono altra cosa.
In realtà, anche nella stessa opposizione ci sono frange diverse che hanno obiettivi diversi, tanto da isolare in qualche modo colui che sembra il più attivo i questo momento a fare “opposizione vera”
Ma vogliamo confidare ed avere fifucia, a questo punto, sugli organismi professionali.
Quelli che dovrebbero essere i veri difensori del futuro della città, affinché si esprimano in modo imparziale per il bene comune, prendendo decisioni unanime e non lasciandole a singoli rappresentanti.