A Martina Franca un abbeveratoio per piccioni: la nuova genialata dell’Amministrazione Comunale

In una recente e travagliata vicenda a Martina Franca, si è assistito all’attuazione di uno dei più sorprendenti progetti urbanistici mai concepiti.

La nuova strada realizzata in Corso Messapia ha visto l’incredibile realizzazione di un abbeveratoio per piccioni, lasciando tutti gli abitanti della città senza fiato.
Ma come è stato possibile un tale capolavoro dell’ingegneria moderna? La risposta è sorprendente e buona parte del merito va all’amministrazione comunale.
Dopo una gara d’appalto che è misteriosamente andata deserta, la strada è stata affidata tramite trattativa diretta ad un’azienda che successivamente l’avrebbe subappaltata ad un’altra impresa che non avrebbe potuto partecipare.
Una pratica comune, direte voi, ma sicuramente in questo caso ci sono delle sfumature uniche.
A gestire tutto ci sarebbe lo stesso noto “regista”, come ci è stato confidato in modo confidenziale da alcuni tecnici e titolari d’impresa.
Ma veniamo ai fatti, perché l’opera non è solo un esempio di abilità burocratica, ma anche di grande ingegneria.
I lavori, secondo diverse testimonianze di attività commerciali nelle vicinanze, sono stati eseguiti con grande approssimazione.
I marciapiedi, collocati a filo delle attività, sono il perfetto invito all’entrata dell’acqua durante le piogge.
Ma la cosa ancora più divertente sono le pendenze praticamente inesistenti e l’acqua che ristagna piacevolmente.
Sarà forse un modo per garantire agli affascinanti piccioni di Martina Franca una comoda abbeverata?
Eh sì, perché la cosa più sorprendente è che questa incredibile coincidenza sembra essere stata creata appositamente per i piccioni.
Forse l’obiettivo era proprio quello di soddisfare le associazioni animaliste locali, le quali avranno senz’altro gioito nel vedere i volatili finalmente dissetati e felici, grazie all’acqua accumulata nel centro strada.
Non ci resta che ammirare questa straordinaria opera pubblica, che segna una svolta epocale nella concezione dell’urbanistica.
Un vero capolavoro che potrebbe essere considerato per il prossimo premio Nobel per l’ingegneria, se solo esistesse.