Prisma – La riforma sportiva nella Pallavolo

Mario Tagarelli, Dottore Commercialista e Docente a contratto in discipline economiche presso il Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari, riveste un ruolo di grande importanza per la Gioiella Prisma. Assiste la società Taranto Prisma Volley sin dalla sua nascita il 27 maggio 2020, fornendo consulenza fiscale e societaria. Ha acquisito una significativa esperienza nelle questioni fiscali e civilistiche relative agli enti sportivi, avendo precedentemente lavorato anche nel settore del calcio e del basket.
Tagarelli si occupa della gestione degli adempimenti contabili e fiscali della società sportiva, preparando la documentazione necessaria per le verifiche periodiche e l’iscrizione ai campionati richieste dalla Lega Pallavolo. Un impegno particolarmente gravoso riguarda la preparazione del bilancio annuale, che il Presidente e la Vice Presidentessa mantengono in equilibrio con grandi sforzi sia dal punto di vista economico che patrimoniale e finanziario. Collabora strettamente con il Direttore Generale Vito Primavera per garantire la tempestiva consegna delle certificazioni relative ai compensi degli atleti e degli allenatori. Ora si preparano ad affrontare le nuove disposizioni introdotte dal D.Lgs. 36/2021, in vigore dal 1° luglio, che hanno introdotto la figura del lavoratore sportivo.
Oltre all’impegno professionale e al rapporto di stima e amicizia con la proprietà, la passione di Tagarelli per questo meraviglioso sport (essendo stato un modesto palleggiatore) lo spinge a essere un fedele tifoso sugli spalti del Palamazzola.
La figura di Tagarelli diventerà ancora più importante da questo momento in poi, considerando la nuova riforma sul lavoro sportivo. Il professionista spiega come ciò influenzerà le società e le implicazioni generali, evidenziando gli aspetti positivi e negativi dal punto di vista burocratico.
La modifica di maggiore rilevanza introdotta dal D.Lgs. 36/2021 riguarda l’inquadramento fiscale e contributivo dei compensi percepiti dai lavoratori. Fino ad oggi, la maggior parte del settore faceva riferimento all’articolo 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che trattava i compensi come “redditi diversi”. Di conseguenza, coloro che percepivano compensi inferiori a diecimila euro all’anno erano esentati dal pagamento dell’Irpef e dei contributi e non dovevano presentare la dichiarazione dei redditi.
Tuttavia, i rimborsi documentati per le spese di vitto, alloggio, viaggio e trasporto sostenute al di fuori del territorio comunale non contribuivano a formare il reddito. Il nuovo sistema prevede tre fasce reddituali: per compensi inferiori a 5 mila euro rimarrà l’esenzione totale dagli obblighi fiscali e contributivi (ad eccezione dell’Inail); per compensi tra 5 mila e 15 mila euro saranno dovuti solo i contributi Inps; per compensi superiori a 15 mila euro saranno dovuti sia l’Irpef che i contributi Inps. Inoltre, la riforma regolamenta il lavoro sportivo autonomo nel dilettantismo attraverso il contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co), stabilendo un limite massimo di 24 ore settimanali per stipulare contratti di questo tipo.
La riforma introduce una complessità immediata: il periodo d’imposta 2023 avrà due regimi semestrali e due diversi sistemi di tassazione, uno fino al 30 giugno 2023 e l’altro per i compensi percepiti a partire dal 1° luglio.
Tagarelli spiega che nonostante questa complessità, in molti casi il costo complessivo del lavoro sportivo dilettantistico si ridurrà grazie alle agevolazioni fiscali e previdenziali. La maggior parte degli operatori del settore non supera i compensi annui di 15.000 euro (spesso nemmeno 5.000 euro), quindi una quota considerevole sarà esentata dal prelievo fiscale e solo in minima parte soggetta ai contributi obbligatori. Tuttavia, le società che partecipano alla Superlega dovranno affrontare maggiori oneri contributivi a causa degli emolumenti corrisposti agli atleti e agli allenatori. Inoltre, dovranno gestire nuovi adempimenti come la comunicazione dei dati del contratto di lavoro sportivo al nuovo Registro delle attività sportive dilettantistiche, la redazione del Libro Unico del Lavoro e la comunicazione mensile all’Inps per le collaborazioni, da effettuare in via telematica attraverso una specifica sezione del Registro.
La riforma rappresenta una vera rivoluzione che porterà significativi cambiamenti nello sport italiano, anche se non è stata accolta con grande entusiasmo da una parte del movimento. Il 1° luglio segna una data importante, ma non definitiva, poiché si attendono decreti attuativi e è già stato annunciato che a settembre verrà emanato un ulteriore provvedimento.