Appello per il caso della morte di Donato Monopoli: I legali degli imputati cercano di escludere il nesso di causalità

Nell’ambito del processo di appello per la tragica vicenda di Donato Monopoli, il giovane cerignolano che perse la vita dopo una lunga agonia seguente a una rissa avvenuta in una discoteca alla periferia di Foggia, i legali degli imputati si sono appellati alla Corte d’Appello di Bari al fine di escludere il nesso di causalità tra l’alterco e il decesso.
Nel processo di primo grado, svoltosi con il rito abbreviato, la Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Foggia ha emesso una condanna per omicidio volontario nei confronti dei due imputati, Francesco Stallone e Michele Verderosa, rispettivamente a 15 anni e 6 mesi di reclusione e a 11 anni e 4 mesi di reclusione.
I legali dei due imputati hanno presentato istanze volte a riqualificare il capo di imputazione e a contestare il nesso causale tra la rissa e la successiva morte, avvenuta in ospedale dopo sette mesi di agonia. L’appello sarà discusso presso la Corte d’Appello di Bari, il prossimo mercoledì 5 luglio.
Il comitato spontaneo ‘Giustizia per Donato’, nato in sostegno alla famiglia Monopoli e testimone di tutte le fasi del processo penale, ha espresso il proprio dolore e la speranza che questa fase costituisca l’ultimo capitolo nella storia del giovane. I genitori hanno dichiarato che nessuna condanna potrà mai compensare la perdita del loro amato figlio e che nessun processo potrà restituire loro la pace interiore. Tuttavia, auspicano che gli imputati vengano condannati, poiché la morte di un giovane di soli 26 anni per motivi futili non può restare impunita.
L’udienza di appello rappresenterà un momento cruciale per il caso, in cui verranno esaminati gli argomenti difensivi presentati dai legali degli imputati e valutata la validità del nesso causale tra la rissa e la morte di Donato Monopoli.