Nuovo progetto di impianto eolico nel mare di Leuca, Pagliaro: “Ennesimo sfregio alla bellezza”
Mentre la corsa verso l’energia rinnovabile continua senza sosta, la Puglia si trova al secondo posto tra le regioni italiane per i nuovi impianti eolici e fotovoltaici autorizzati. Nonostante ciò, il governo ha dovuto stanziare altri 800 milioni di euro per prorogare fino a settembre gli aiuti a famiglie e imprese, al fine di far fronte al caro bollette. Questa situazione evidenzia un profondo squilibrio e una mancanza di sostenibilità nelle politiche energetiche regionali.
La Puglia produce energia da fonti rinnovabili in quantità superiore al suo fabbisogno, e secondo il concetto del federalismo energetico, ogni Regione dovrebbe contribuire proporzionalmente alla produzione del fabbisogno energetico del Paese. Tuttavia, sembra che la Puglia abbia già contribuito oltre il dovuto senza ricevere vantaggi tangibili in termini di ristori e sconti in bolletta. Inoltre, la devastazione ambientale causata da chilometri di pannelli solari e un numero crescente di pale eoliche non può essere semplicemente monetizzata. La tutela del paesaggio e della bellezza deve essere la priorità assoluta.
Purtroppo, il Salento è nuovamente sotto i riflettori delle multinazionali interessate a nuovi progetti eolici offshore. La proposta riguarda l’installazione di 45 turbine nelle acque di Santa Maria di Leuca, con un’estensione complessiva di 145 chilometri quadrati e una stazione di trasformazione a terra tra Galatina e Galatone. La fase preliminare di scoping si è conclusa tre mesi fa, e ora la società proponente, DGM Global Srl, attende l’approvazione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Questo progetto minaccia il mare di Finibus Terrae, un vero paradiso che dovrebbe essere protetto e preservato, non esposto agli appetiti dei giganti dell’eolico.
Le preoccupazioni riguardano danni irreparabili, tra cui la perdita di habitat, potenziali collisioni con le turbine eoliche, la deviazione delle rotte migratorie di uccelli e cetacei, il rumore e il disturbo elettromagnetico, e i pericoli per le navi in movimento. Inoltre, gli ancoraggi delle turbine possono causare la distruzione dei fondali marini e limitare l’attività di pesca in determinate aree. È quindi essenziale che i progetti eolici siano adeguatamente pianificati e gestiti per ridurre al minimo gli impatti negativi sull’ambiente e sulla comunità locale.
Il consigliere regionale Paolo Pagliaro ha assunto una posizione ferma contro questo nuovo progetto, sottolineando che la pianificazione dello spazio marittimo non è esclusivamente responsabilità del governo nazionale, ma che anche la Regione ha il diritto di partecipare al processo decisionale. È necessario definire e perimetrare le aree di particolare pregio paesaggistico, mettendo in atto misure di salvaguardia. Pagliaro ha combattuto a lungo per questa causa, presentando mozioni e interrogazioni, partecipando a sit-in e incontri istituzionali, superando i confini politici. Una battaglia che ha avuto un momento centrale nella grande manifestazione del novembre 2021 a Porto Miggiano contro la mega centrale di Odra Energia nel Canale d’Otranto, dove amministratori locali, sindaci, cittadini e ambientalisti si sono uniti per esprimere la loro preoccupazione riguardo all’impatto devastante che l’installazione di 90 gigantesche pale da quasi 300 metri di altezza avrebbe sul paesaggio e sull’economia locale.
Progetti di questa portata non possono passare sopra la testa dei territori e non possiamo permettere a nessuno di invadere il nostro mare. È fondamentale che l’equilibrio tra la transizione energetica e la tutela dell’ambiente venga raggiunto attraverso un coinvolgimento attivo delle comunità locali, delle istituzioni regionali e nazionali, e delle aziende stesse. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile, in cui la bellezza del paesaggio e la conservazione della natura rimangano al centro delle decisioni.