AIA Acciaierie d’Italia – Le osservazioni di Cgil e Fiom

Preoccupazioni anche sui fondi per la realizzazione dei forni elettrici
La CGIL e la FIOM sono preoccupate per la questione del tempo riguardante il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale presentata da Acciaierie d’Italia all’inizio dell’anno. Come già accaduto nel 2017, queste due organizzazioni sindacali sono le uniche ad aver presentato osservazioni contro l’istanza di rinnovo.
La preoccupazione riguarda sia il tempo che le risorse. Oltre alla richiesta di rendere vincolanti alcune prescrizioni fondamentali per la tutela della salute, dell’ambiente e dei lavoratori, come la gestione delle acque meteoriche e lo stoccaggio di grandi quantità di amianto, la CGIL e la FIOM esprimono perplessità riguardo al cambiamento di destinazione dei fondi previsti per la transizione verso la carbon neutrality dell’acciaio.
Il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo, e il segretario generale della Fiom CGIL ionica mostrano preoccupazione per il possibile spostamento delle risorse destinate a DRI Italia Spa per la realizzazione dell’impianto di produzione del “preridotto” dal piano PNRR ai Fondi di Coesione. Questa situazione suscita preoccupazione perché si registrano ritardi e silenzi riguardo al futuro dello stabilimento in termini di sostenibilità ambientale e sanitaria. I rappresentanti sindacali ritengono che questa mancanza di trasparenza non sia coerente con la richiesta di proroga dei termini, soprattutto considerando l’assenza di un piano industriale che stabilisca tempi e obiettivi per la transizione ecologica.
La CGIL e la FIOM di Taranto puntano quindi sulla Valutazione Integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS) come strumento necessario per garantire un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale, industriale e occupazionale