Estate 2023: La Coldiretti Puglia rivela che oltre un terzo della spesa turistica sarà destinato alla tavola, superando 1 miliardo di euro
Secondo una recente stima della Coldiretti Puglia, durante l’estate del 2023, più di un terzo della spesa turistica sarà dedicato all’alimentazione, con un valore che supera 1 miliardo di euro. Questa cifra comprende i pasti consumati in ristoranti, pizzerie, trattorie, agriturismi e cibo di strada, nonché l’acquisto di souvenir enogastronomici presso mercati, feste e sagre di paese. L’importanza dell’enogastronomia a chilometri zero per salvare la biodiversità, promuovere l’economia locale e preservare l’ambiente è stata evidenziata nel focus “Mercati contadini, le vacanze green e l’importanza dell’enogastronomia a chilometri zero per salvare biodiversità’, lavoro ed economia locale”, presentato durante l’incontro “Gli italiani e l’agricoltura”, organizzato a Roma presso Palazzo Rospigliosi dalla Fondazione Univerde e Notosondaggi, in collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica.
La Puglia, da nord a sud, può vantare una vasta rete di mercati contadini e fattorie di Campagna Amica, dove è possibile acquistare specialità locali a chilometri zero direttamente dai contadini. Questa rete non solo permette di preservare antichi prodotti, come i Sigilli di Campagna Amica, custoditi nei piccoli borghi e che rappresentano storia, tradizione, economia e occupazione, ma offre anche una grande opportunità di valorizzazione grazie all’impegno delle giovani generazioni.
La valorizzazione del patrimonio enogastronomico nazionale, diffuso in tutto il territorio, è fondamentale per lo sviluppo economico e occupazionale dell’Italia, ed è dimostrato che il cibo rappresenta la voce più importante del budget delle vacanze estive. Sempre più turisti sono attratti dal turismo enogastronomico, grazie alle numerose iniziative di valorizzazione come sagre e strade del vino.
I custodi dei Sigilli di Campagna Amica in Puglia sono in maggioranza giovani agricoltori, con più della metà (56%) di loro che ha meno di 40 anni e il 15% addirittura meno di 30 anni. Inoltre, un terzo di queste aziende (32%) si trova in aree di montagna e il 60% si localizza in Comuni con basso grado di urbanizzazione. Non a caso, il 92% delle produzioni tipiche nazionali ha origine in quei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, rappresentando solo il 54% del territorio nazionale. Le imprese agricole di queste aree si impegnano quotidianamente per preservare le colture agricole storiche, tutelare il territorio dal dissesto idrogeologico e mantenere vive le tradizioni alimentari.
Tra i prodotti simbolo della biodiversità in Puglia troviamo l’azzeruolo, un piccolo frutto poco conosciuto ma molto gustoso, chiamato anche “lazzeruolo”, azzarruolo o azzaruolo; la capa di morte, conosciuta come chepe de murte o grucciolo, una varietà di cavolo rapa con una parte inferiore simile a una grossa rapa, il mugnolo, un cavolo considerato povero ma progenitore del broccolo, attualmente in pericolo di estinzione; la sporchia, una pianta parassita delle fave che si nutre della clorofilla di quest’ultima e che offre un sapore dolce con un leggero retrogusto amaro, e infine lo sponzale, un piccolo bulbo appartenente alla stessa famiglia delle cipolle, con un fusto verde commestibile, e i cardoncelli, una verdura selvatica dal gusto leggermente dolciastro.
La Coldiretti Puglia sottolinea che dietro ogni prodotto enogastronomico c’è una storia, una cultura e una tradizione che si sono mantenute vive nel tempo, rappresentando al meglio la realtà di ogni territorio. È quindi necessario difendere questo patrimonio del Made in Italy da omologazioni e banalizzazioni, in quanto il buon cibo, insieme al turismo e alla cultura, rappresenta una leva strategica fondamentale per un modello produttivo unico, basato sull’identità, la biodiversità e il legame con i territori.