La necessità di infermieri dall’estero per la carenza di personale

Il Ministero della Salute sta attualmente valutando una proposta per far fronte alla carenza di personale sanitario: l’assunzione di infermieri stranieri. Questa soluzione diventa sempre più urgente considerando il crescente bisogno di assistenza e sicurezza nelle cure.
Nel prossimo futuro, a partire dal 2025, la carenza di personale sanitario avrà un impatto significativo, specialmente per quanto riguarda la mancanza di medici specialisti in alcune branche della medicina e soprattutto di infermieri.
Al fine di affrontare le necessità strutturali del sistema sanitario, il Ministero della Salute sta discutendo diverse soluzioni, tra cui l’istituzione di una “nuova figura” intermedia tra l’Operatore Socio Sanitario (OSS) e l’Infermiere. Questa figura avrebbe la capacità di svolgere attività e funzioni attualmente limitate all’OSS, ma che costituiscono solo una parte residuale del profilo professionale dell’infermiere.
Secondo Pierpaolo Volpe, Presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Taranto, prima di procedere con l’assunzione di infermieri stranieri, è fondamentale “rivedere i modelli organizzativi al fine di adeguarli agli standard europei e degli Stati Uniti”.
L’Italia è il paese dell’OCSE con il più alto numero di medici, ma al contempo ha il minor numero di infermieri. Questo dato sottolinea una scarsa attenzione ai processi assistenziali e mette in evidenza la necessità di investire nella professione infermieristica. Studi internazionali dimostrano che nei paesi con un maggior numero di infermieri impegnati nei processi assistenziali si registra una migliore qualità delle cure.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) richiede un cambio di paradigma nella sanità, abbandonando una visione ospedalocentrica a favore di un sistema che valorizzi il ruolo dell’infermiere di famiglia e di comunità, delle Centrali operative territoriali e delle Case di comunità. La pandemia ha messo in evidenza la fragilità dei nostri modelli organizzativi e la mancanza di un’assistenza di prossimità, elementi fondamentali nell’attuale contesto del PNRR.
L’assunzione di infermieri stranieri dovrebbe avvenire solo dopo aver verificato il percorso di studi e le competenze specialistiche dei candidati, al fine di preservare la sicurezza delle cure e garantire l’integrità della professione infermieristica.
Pierpaolo Volpe sottolinea l’importanza che questi infermieri stranieri non sfuggano all’attenzione degli Ordini professionali, evitando situazioni in cui gli infermieri italiani sono soggetti a vincoli e obblighi connessi all’esercizio della funzione.