Accorpamento Camere di Commercio, Confcooperative: “Riforma infinita”

La Confcooperative esprime preoccupazione per i ritardi e i ricorsi legali che stanno rallentando il processo di accorpamento delle Camere di Commercio di Taranto e Brindisi.
La riforma dell’accorpamento delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, avviata nel 2018 dal Ministero dello Sviluppo Economico, è oggetto di critiche da parte della Confcooperative. Secondo il segretario generale Carlo Martello, il processo di accorpamento delle Camere di Commercio di Taranto e Brindisi si è rivelato estremamente lungo e complesso, suscitando frustrazione e delusione tra gli interessati.
Le prime fasi dell’accorpamento avevano destato entusiasmo tra i vertici dei due enti e la Confcooperative era stata coinvolta nelle fasi preliminari. Tuttavia, il ricorso presentato dalla Camera di Commercio di Brindisi ha interrotto il processo, portando alla nomina di commissari straordinari per entrambe le camere. Nonostante il rigetto del ricorso, nuovi ostacoli legali si sono presentati con un ulteriore ricorso di un’associazione di categoria di Brindisi contro il Decreto della Regione Puglia, che ha provocato un ulteriore stallo nel procedimento.
Martello si chiede chi difenderà la regolarità del Decreto impugnato e sottolinea l’importanza del coinvolgimento della Regione Puglia e dei due commissari straordinari per garantire una pronta definizione dell’accorpamento. Secondo il segretario generale, il Ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe considerare conclusi gli accorpamenti già effettuati nel caso in cui si rivelasse il disinteresse dei commissari, restituendo così alle due città le rispettive Camere di Commercio.
La Confcooperative esprime preoccupazione per i continui ritardi e percepisce la riforma come “infinita”, con conseguenti ripercussioni sulle attività commerciali e sull’economia delle due città coinvolte. Martello sottolinea l’importanza di una rapida risoluzione del processo di accorpamento per favorire lo sviluppo e il supporto alle imprese locali.
Il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà ora valutare le azioni da intraprendere alla luce delle recenti complicazioni legali e delle richieste avanzate dalla Confcooperative e dagli altri attori coinvolti nell’accorpamento delle Camere di Commercio di Taranto e Brindisi.