OMAGGI E LODE


di Daniela D’Anna
Non solo rose e fiori, un migliaio di petali disposti in ghirlande colorate, “frutti” della madre terra che oltre ad ornare gli altari, sfama i popoli che nel suo pieno splendore offrono un grato grazie alla “Madonna della Coltura”, Patrona di Parabita. Ma è riduttivo circoscrivere questo tributo di ringraziamento alla cittadina parabitana, in realtà questo culto si diffonde, partendo dai Comuni delle provincie di Lecce e Brindisi, fino al completo Salento e poi all’intera Puglia, non soltanto al mondo agricolo, di cui la Vergine è indiscussa Regina. Reso onore alla Protettrice della Coltura o Agricoltura nella Basilica Santuario eletta a Basilica Minore da Giovanni Paolo II, parallelamente alla Giornata del Creato.
All’appuntamento è stato riservato, come di consueto, un notevole rilievo, il collegamento della festa con processione a Lei dedicata con l’emittente televisiva Telerama in cui la giornalista scientifica Lory Larva, che ne ha curato la diretta, ha esposto la storia della venerazione del simulacro della Madonna, tra l’altro in un recente passato restaurato, e l’aspetto di interesse artistico-archeologico in seno simboleggiato dal ritrovamento del monolito a cui è legato il culto mariano di questi popoli. Di matrice italo-greca, rappresenta un riferimento classico basiliano che nel Salento, in uno dei tanti casi, occultava le immagini sacre.
Con un volo pindarico la festività patronale ha richiamato la presenza dei primi cittadini dei Comuni limitrofi. Il sindaco di Parabita Stefano Prete nel suo saluto ha avuto un pensiero anche per coloro che sono fisicamente distanti per ragioni di vita dal loro ambiente natìo, affezionati sempre alle radici patrie e religiose. Insieme al sindaco baby Lorenzo la forza delle autorità civili offre il contributo della presenza per ogni età e ufficializza l’evento sacro per ogni cittadino che, per un motivo che ha a che fare con la “terra” o per semplice devozione, eleva preghiere nello splendido contesto di luminarie sfolgoranti e musiche dei concertatori tavianesi. L’intervento religioso del Parroco di San Giovanni Battista Don Santino Bove Balestra consacra la cerimonia con parole foriere di rinascita riguardo alla ripresa e la ri-generazione, in particolare dopo la decimazione della xylella e la pandemia, segno di ora rinnovata floridità e di pace da propiziare con l’ammirazione della Madre celeste.
Un programma come asserisce Giuseppe Fracasso che insieme alla collega Larva ricorda l’immagine della festa laica per di più con la corsa del chilometro. Tuttavia indubbio che la puntuale ricorrenza seppur chiudendo il mese della Regina del cielo nella sua omonima piazza non si fa depredare del suo grande prioritario diritto. Non solo il ritrovo con il solenne pontificale ma la comunione terra-cielo, grazie alla perenne consegna delle chiavi della cittadina parabitana , rito di affiliazione e devozione imperitura che lascia un messaggio fondato di speranza. E con l’ineluttabile auspicio “Ora et Labora”.