Turco (M5S) preoccupato del destino ambientale e sanitario di Taranto

Il Senatore Mario Turco, Vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, ha espresso preoccupazione riguardo al silenzio del governo riguardo all’inceneritore e all’utilizzo del carbone presso l’ILVA a Taranto. Durante una discussione al Senato su un’interrogazione parlamentare da lui presentata, Turco ha sollevato diverse questioni riguardanti l’approvazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) nel 2012, che è stata prorogata più volte a causa di ritardi e inadempienze.
Turco ha lamentato che i Ministri competenti non hanno risposto alle domande riguardanti il riesame dell’AIA e se il governo intenda condizionare il rilascio di una nuova AIA a una valutazione preventiva dell’impatto ambientale e sanitario. Ha sottolineato l’importanza delle sentenze della Corte di Assise del Tribunale di Taranto e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nonché il rischio di una possibile procedura d’infrazione europea.
Il Senatore ha fatto riferimento all’ultimo rapporto dell’OMS pubblicato a giugno 2021, che ha evidenziato un rischio cancerogeno residuo inaccettabile legato alla produzione attuale di 6 milioni di tonnellate/anno di acciaio autorizzata. Il rapporto ha anche stimato il numero di morti premature evitabili, che sarebbero state notevolmente ridotte se fossero state applicate le prescrizioni dell’AIA del 2015.
Turco ha chiesto ai Ministri di confermare la validità delle Valutazioni del Danno Sanitario dell’OMS, verificare l’adempimento delle prescrizioni dell’AIA del 2012 e condizionare il riesame della nuova AIA a una valutazione preventiva dell’impatto ambientale e sanitario. L’obiettivo è determinare in modo scientifico se l’impianto siderurgico di Taranto può operare senza rischi inaccettabili per la salute dei lavoratori e dei cittadini.
Inoltre, il Senatore ha sottolineato l’importanza del documento di sintesi del Riesame dell’AIA presentato da Acciaierie d’Italia, che prevede la riattivazione dell’altoforno n. 5, il rifacimento dell’altoforno n. 3, la trasformazione dell’altoforno n. 2 in un inceneritore e la riattivazione di due batterie di cokeria alimentate a carbone fossile. Turco ha osservato che il documento non menziona la decarbonizzazione o l’utilizzo di forni elettrici con preridotto e idrogeno per produrre acciaio verde.
Infine, il Senatore ha chiesto ai Ministri di proporre un accordo di programma per la chiusura delle fonti inquinanti, garantendo maggiori tutele per i lavoratori, le imprese e i cittadini di Taranto. Questo accordo potrebbe essere finanziato attraverso le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza