Caro affitti, studenti accampati di fronte agli uffici regionali

Caro affitti, studenti accampati di fronte agli uffici regionali Quando lo studio diventa un lusso per pochi, anzi pochissimi. Visti i costi degli affitti, sono moltissimi gli studenti costretti a intraprendere una vita da pendolari, anch’essa non esente però da elevati dispendi economici. Tra affitti, tasse universitarie, trasporti e costo dei libri, studiare è diventato quindi un lusso che in pochi possono permettersi.
Grazie alla tecnologia oggi è possibile avvalersi di una soluzione alternativa come lo studio da remoto. L’università online non solo risolve il problema della carenza di affitti, ma rappresenta un’ottima soluzione per studiare risparmiando, in quanto permette di seguire le lezioni da casa senza la necessità di spostarsi in un’altra città.
Caro affitti, studenti accampati di fronte agli uffici regionali

Sono giorni di tumulto per gli studenti fuorisede: tra residenze universitarie quasi inesistenti e il caro affitti sempre più imperante, la situazione sta diventando sempre più critica. Per questo motivo da Milano a Roma, questa mattina è giunta a Bari, si sta allargando la protesta degli studenti, costretti a pagare dai 500 agli 800 euro per una stanza singola.
Un problema non nuovo, ma che è tornato al centro dell’attenzione da Nord a Sud, infatti, sono comparse tende davanti a tutte le principali università, con studenti accampati per dare un segnale al Governo e alle istituzioni.
Caro affitti, studenti accampati di fronte agli uffici regionali
“Siamo stanchi di attendere, lanciamo la costruzione di liste studentesche per l’assegnazione gratuita delle case agli studenti in tutte le città universitarie”: è la proposta dell’associazione ‘Cambiare rotta’ che questa mattina ha manifestato a Bari davanti al palazzo della presidenza della Regione Puglia dove ha posizionato una tenda. Mentre il governo perde tempo – dicono gli studenti – nella speranza che le nostre rivendicazioni evapori nel nulla, noi continuiamo a mobilitarci per imporre nell’agenda politica del paese l’urgenza di soluzioni strutturali sul tema abitativo”.
“La mancanza strutturale di studentati pubblici e le speculazioni selvagge del libero mercato degli affitti – lamentano – per colpa dell’abolizione dell’equo canone, non sono soltanto uno dei lati di un sistema universitario sempre più escludente per le fasce popolari, ma un’ipoteca sulla possibilità come giovani, studenti e non, di costruirci un futuro, dentro una condizione generale di precarietà in cui caroaffitti e carovita si intrecciano con il tema del salario, della disoccupazione e dello smantellamento sistematico di tutele sociali e servizi pubblici in nome del profitto“.