” Utero in affitto”: facciamo chiarezza

“Utero in affitto”: facciamo chiarezza. Maternità surrogata, gestazione d’appoggio o genitoriale per altri, GPA : trattasi del più noto “utero in affitto”, di cui tanto si parla in questi giorni.
Due le tipologie: “tradizionale”, che prevede che la surrogata sia la madre biologica del bambino visto che dona il proprio ovulo;
“gestazionale”, in cui l’embrione è ottenuto dall’unione in laboratorio dell’ovulo di un‘altra donna rispetto a quella che porta avanti la gravidanza e liquido seminale.
In Italia , la legge .n. 40/2004 “legge sulla fecondazione assistita” vieta e sanziona la maternità surrogata; tuttavia , ad oggi, il divieto è facilmente aggirabile se si concepisce il bambino in quelle Nazioni in cui è consentito l‘utero in affitto.
Il Parlamento Europeo nel 2022 ha confermato la sua posizione dura ed inequivocabile sul tema, definendo tale pratica “inaccettabile nonché violazione della dignità e dei diritti umani”.
La triste realtà è che questa pratica costituisce un vero e proprio business, il cui oggetto è il corpo di donne, spesso povere e in condizioni indigenti.
“Utero in affitto”: facciamo chiarezza
Un vero e proprio mercinomio, con tanto di agenzie e associazioni che gestiscono queste agghiaccianti procedure che si completano in Ucraina (oggi inaccessibile per la guerra), Georgia, Grecia, Usa, per citare le mete più note.
Le cifre da capogiro partono solitamente dai 50.000 euro a salire vertiginosamente.
Chiara la posizione del Governo, che ne discuterà presto in Commissione Giustizia: rendere la maternità surrogata un reato universale, in modo che la giustizia italiana possa perseguire quei genitori che ne hanno fatto ricorso all’estero.
“Utero in affitto”: facciamo chiarezza
Come ha ben spiegato più volte il Ministro per la Famiglia, Eugenia Maria Roccella, non è una questione di omosessuali o eterosessuali; si tratta di una battaglia contro la pratica in sé, aberrante per la dignità umana.
Posizione che trova concorde anche la Chiesa Cattolica, che certamente non può accettare neanche lontanamente tale modo di gestire la vita umana, immenso dono di Dio.
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