La carenza di medici di medicina generale in Puglia è grave e destinata a peggiorare nei prossimi anni
La carenza di medici di medicina generale in Puglia è grave e destinata a peggiorare nei prossimi anni. Mentre in molte aree è ormai difficile trovare medici di medicina generale, scelte politiche ed amministrative incomprensibili allontanano i nuovi medici di famiglia dalla professione e mettono in discussione la garanzia dell’assistenza al cittadino.
La carenza di medici di medicina generale in Puglia è grave e destinata a peggiorare nei prossimi anni. Attualmente sono numerosi i comuni nei quali si registra la mancanza di medici di famiglia. Molte sedi di continuità assistenziale (ex “servizio di guardia medica”) rimangono scoperte ed il servizio di emergenzaurgenza è ampiamente sotto organico. Una quota sempre più ampia della popolazione pugliese è quindi destinata ad essere privata di quelle cure che sono parte fondamentale dei Livelli Essenziali di Assistenza.
La carenza di medici di medicina generale in Puglia è grave e destinata a peggiorare nei prossimi anni.
In questo contesto di vera e propria emergenza, sarebbe facile immaginare una Regione freneticamente impegnata ad attrarre medici, favorire il loro inserimento sul territorio, supportarli nel loro lavoro e agevolare i meccanismi di tutela esistenti quando il medico è impossibilitato a lavorare . Invece ormai da tempo assistiamo ad una politica che continua ad osteggiare la medicina generale, arrivando persino ad ostacolare e penalizzare l’ingresso di nuovi professionisti nella medicina del territorio. In particolare denunciamo:
- I mancati ulteriori investimenti per la necessaria evoluzione della medicina generale: la Regione non investe nuove risorse che consentano a tutti i medici di famiglia di avere collaboratori di studio e infermieri nei propri studi. Ugualmente non c’è traccia dei fondi previsti dalle normative sull’utilizzo della diagnostica di primo livello (elettrocardiografi, spirometri, ecografi, ecc) in medicina generale. Si priva quindi il cittadino di servizi finalizzate a cure più adeguate,capillari sul territorio, utili a ridurre le liste di attesa.
- La mancata applicazione delle norme vigenti che consentono ai medici di famiglia che hanno fino a 850 assistiti di non perdere l’incarico di guardia medica: imporre, come attualmente avviene in Puglia, la cessazione dell’incarico continuità assistenziale a 650 pazienti vuol dire condannare un medico di famiglia, che investe in prima persona sul suo studio e su tutto ciò che è necessario per farlo funzionare quotidianamente, ad un peggioramento retributivo difficilmente sostenibile. Costringere alle dimissioni in anticipo un medico di continuità assistenziale vuol dire incrementare il numero di sedi di guardia medica scoperte.
- Le limitazioni imposte ai medici del corso di formazione in medicina generale: viene impedito ai colleghi in formazione di sostituire i medici di famiglia che incorrono in gravi malattie o infortuni e necessitano di lunga convalescenza, spingendo talvolta il medico di famiglia in difficoltà a una precoce dimissione o pensionamento.
- I ritardi nelle pubblicazioni dei bandi di assegnazione delle ore e degli ambiti carenti: i ritardi amministrativi allungano i tempi di arrivo dei nuovi medici disponibili nelle aree carenti.
- La discriminatoria penalizzazione delle colleghe in allattamento: non viene riconosciuto il punteggio ai fini della graduatoria di medicina generale per il periodo di sospensione dell’attività. Un ulteriore ostacolo alla maternità per le donne medico , costrette a scegliere tra lavoro o allattamento nei primi mesi di vita dei figli.
- L’abbandono da parte della politica dei medici di continuità assistenziale: il disinteresse verso l’attuazione del ruolo unico previsto dal contratto nazionale perpetua la scarsa valorizzazione di professionisti lasciati a lavorare soli, in sedi insicure e senza alcuna integrazione con le attività di cura della medicina di famiglia.
Esprimiamo quindi grande preoccupazione, perchè la Regione Puglia non manifesta alcuna volontà di realizzare concretamente un nuovo modello organizzativo della medicina generale, che sia aggiornato alle nuove esigenze di salute del cittadino e in grado di farsi carico del paziente cronico, con riduzione de i ricoveri e delle liste di attesa. Non c’è alcun cenno a possibili investimenti che realizzino quanto previsto dall’accordo collettivo nazionale. Non c’è ombra di investimenti sugli obiettivi di salute concordati con i medici del territorio da raggiunger favore della popolazione pugliese. Allo stato attuale il tutto sembra risolversi in una dichiarata volontà di ridistribuire le stesse insufficienti risorse a tutti i colleghi. Un’operazione a nostro avviso demagogica, che cerca maldestramente di celare politica al ribasso sull’assistenza territoriale.
La carenza di medici di medicina generale in Puglia è grave e destinata a peggiorare nei prossimi anni.
Su questi presupposti non si fa sanità pubblica, ma si minano le basi del diritto alla salute. È evidente quindi la già menzionata azione di ostacolo verso i medici che riduce o annulla l’attrattività medicina generale per i giovani medici contribuendo ad amplificare i problemi assistenziali che oggi abbiamo per la carenza dei medici. La Regione dica chiaramente quale futuro ha pensato per il territorio. Sia trasparente sul tipo di assistenza ch e vuole fornire. e a una della Dichiari se è davvero disposta a rinunciare a professionisti che dopo anni studi hanno scelto di essere medici di medicina generale per stare a fianco del cittadino, nel tessuto sociale dei comuni più piccoli e delle periferie, facendosi a mpiamente carico anche di tutte le inefficienze di cui soffre il sistema sanitario regionale per via di anni di scelte discutibili. Deve queste risposte oltre che ai medici anche ai cittadini, perché è sulla loro salute che ricadono le conseguenze di quest e scelte ed è la loro assistenza la vera posta in gioco.
Per le risposte che ci spettano come cittadini e come medici e per tutto quanto sopra esposto, sosteniamo le ragioni e parteciperemo alla manifestazione Fimmg Puglia prevista a Bari il prossimo 1° A prile