Puglia: emergenza siccità

Puglia: emergenza siccità. I cambiamenti climatici, le sorgenti che si impoveriscono e i consumi d’acqua che crescono, la siccità, almeno metà dell’acqua che arriva dai fiumi Sele, del Calore, del Fortore, del Pertusillo viene persa, rendono necessario adottare provvedimenti.

Samo di fronte a perdite idriche esorbitanti, consorzi di gestione che non funzionano e livelli istituzionali che vanno ad incidere sul problema siccità, sovrapponendosi.
Le piogge fortissime avute nella stagione invernale, concentrate in poco tempo non alimentano le sorgenti.
Negli ultimi anni le sorgenti si sono impoverite del 21% e gli invasi hanno perso il 39%. Il sottosuolo incomincia ad assorbire le acque salate del mare che circonda la Puglia.
Puglia: emergenza siccità
Un invaso in particolare, il Pappadà una struttura abbandonata e costata ai cittadini 250 milioni di euro si aggiunge ai tanti problemi.
Si stima che entro il 2050 serve almeno il 40% di acqua in più.

Si rende necessario creare una cabina di regia, soluzioni strategiche per gestire e affrontare, con le risorse messe già a disposizione, la crisi idrica.
Per questi motivi l’acquedotto pugliese ha impegnato 160 milioni di euro per far fronte a questi problemi.
I maggiori investimenti riguardano i depuratori (65 milioni di euro per migliorare quelli esistenti), 80 milioni per la manutenzione straordinaria, l’obiettivo è di ridurre nei comuni le perdite delle acque nelle reti più antiche di 94 comuni.
Puglia: emergenza siccità
E’ di pochi giorni fa l’annuncio della costruzione di un dissalatore, sulle sorgenti del Tara, nel tarantino che utilizzerà le acque poco salmastre di questo fiume (con notevole risparmio di energia) con una produzione giornaliera di 55.400 metri cubi di acqua potrà soddisfare il fabbisogno di 385mila famiglie pugliesi.
Quello che è certo che bisogna far presto, la Puglia e i Pugliesi hanno sete!