Martina Franca: Nefrologia e Dialisi al collasso. Chiudono?

La notizia è trapelata negli ultimi giorni ed è stato un ennesimo fulmine a ciel sereno riguardante un reparto d’eccellenza dell’Ospedale della Valle d’Itria di Martina Franca, che assicura assistenza ad un numero consistente di pazienti, molti dei quali provenienti da altre provincie della Puglia.
La causa è sempre la stessa e riguarda il numero esiguo di medici e personale infermieristico assottigliatosi nel corso degli ultimi dieci anni, tale da ridursi ad oggi a meno della metà.
La Struttura Semplice Dipartimentale (SSD) di Nefrologia di Martina Franca dovrebbe contare su 11 dirigenti medici così come previsto dalla Pianta Organica; quelli attualmente operativi sono sei, dei quali due con esoneri per vari motivi e due in procinto di pensionamento . Di fatto un manipolo di medici che esprime l’attaccamento alla propria professione con turni estenuanti e ripetitivi per assicurare l’assistenza 24 ore su 24 per i due reparti di Nefrologia e dialisi, ubicati tra l’altro su piani distinti e separati e in ale diverse del nosocomio martinese. Il Reparto di degenza che consta di otto posti letto è sempre pieno e spesso con extralocazioni che creano discontinuità nella assistenza ai malati e sono potenziali fonti di errori, per gli operatori sanitari, come dichiarato da Fp Cgil che ha tracciato un bilancio evidenziando i rischi di tale pratica cui si fa ricorso sempre più frequentemente.
Nel 2022 sono stati gestiti circa 400 ricoveri molti dei quali di pazienti acuti e comorbidi. Nell’Ambulatorio di Emodialisi che consta di 23 posti rene, vengono trattati circa 100 pazienti. Sono operativi: un Ambulatorio di Dialisi Peritoneale dove vengono trattati circa venti pazienti; un Ambulatorio per l’ immissione in Lista di attesa per trapianto renale; un ambulatorio per la malattia renale cronica e per la malattia renale avanzata; un ambulatorio per la gestione del post trapianto (che conta circa 100 pazienti) e da qualche mese è attivo il servizio di Emodialisi domiciliare. Il tutto per un totale di più di 2000 prestazioni erogate nel 2022.
Ovviamente il prezzo che i dirigenti medici stanno pagando è quello di sacrificare il tempo da dedicare alla propria famiglia e addirittura i giorni di ferie, il tutto per assicurare presenza e continuità assistenziale alla popolazione martinese e limitrofa.
Questa situazione ha generato grande trepidazione nella popolazione dialitica e non, come confermato dai numerosi post sui social network apparsi negli ultimi giorni, a sostegno dell’equipe nefrologica.
Ma oggi sembra si sia giunti al punto di non- ritorno. E’ evidente che questo carico lavorativo non sia più sostenibile e che tale situazione peggiorerà ulteriormente nei prossimi mesi, quando sarà necessario fronteggiare inevitabili imprevisti, garantire la fruizione delle ferie estive, e affrontare il pensionamento di alcuni membri dello staff.
La Direzione Generale è dunque richiamata a mobilitarsi con estrema urgenza, per adeguare il numero dei Dirigenti Medici della struttura con quanto previsto dalla pianta organica, altrimenti non sarà più possibile assicurare la sussistenza del Reparto di Nefrologia e alcune della prestazioni erogate finora salvaguardate e difese strenuamente.
La situazione della Nefrologia e Dialisi di Martina Franca è solo la punta dell’Iceberg della sanità pugliese. È di dominio pubblico il fatto che ad esempio nell’ ASL di Taranto, continuino ad essere limitati gli interventi chirurgici a causa della mancanza di anestesisti.
Le criticità vengono ulteriormente aggravate dalla confusione che regna in Regione dove l’Assessore al ramo sembra navigare al buio rimandando a Direttori Generali la soluzione.