Le Quarantane

Le Quarantane. Il periodo della Quaresima, inauguratosi con il Mercoledì delle Ceneri, è particolarmente ricco di usanze e tradizioni, che affondano le radici nella religione e nel folklore popolare.
Vi sono usanze diffuse e praticate ancora oggi, mentre alcune sembrano più rare e destinate a finire nel dimenticatoio.
La Quaresima è il periodo di privazione opposto all’abbondanza e gli eccessi del Carnevale appena conclusosi: quaranta giorni di astinenza dai cibi grassi, carni, uova, latte e derivati per celebrare la traversata del deserto che Gesù riuscì a compiere in quaranta giorni, nutrendosi di sole erbe.
Un percorso di purificazione preparatorio alla Pasqua che nell’immaginazione popolare si trasforma in una vecchietta vestita di stracci e trasandata:
Le Quarantane
Attorno alla Quarantana penzolano le ricchezze dei nostri cibi, il pane, i salumi, il buon vino, i formaggi, e 7 taralli (il numero delle settimane della quaresima) e un paio di forbici come ammonimento: la Quarantana infatti avrebbe mozzato la lingua a chi avesse mangiato i cibi proibiti.

Ma di quarantana in Puglia ne puoi trovare ben 7 appese. Una per ogni settimana, dove ogni settimana si festeggiava un alimento, da lì le feste povere delle nostre cittadine, la settimana della olio, la settimana del vino, la settimana dei dolci, la settimana dei formaggi, la settimana delle uova, la settimana della carne e la settimana del pesce.

La quarantana viene appesa ai vespri del mercoledì delle ceneri, con un rito di preghiera. La tradizione vuole tutti coloro che partecipano alla rito di appesa, rispettino un periodo di privazione opposto all’abbondanza e gli eccessi del Carnevale appena concluso.
Oggi si tratta di un’usanza folkloristica non più strettamente legata alla religione, come ve ne sono tante in Puglia e nei paesi del Sud Italia. È un momento di socializzazione, rimodellato in base a varianti date dallo sfarzo della vita attuale.
La speranza è che si possa rivalutarla come merita, non privandosi della reale importanza storica.
Il Sabato Santo è il giorno in cui la Quarantana viene arsa. Dal fuoco i contadini traevano gli auspici della buona annata: il fuoco rappresentava la vittoria dell’abbondanza sulla povertà e il rigenerarsi della natura dopo l’inverno.