Il divino Bacco affinato negli abissi

Il divino Bacco affinato negli abissi E voi avete mai degustato un vino affinato negli abissi marini? Non solo in cantina, il vino può essere affinato anche negli abissi marini. Si tratta di vere e proprie cantine sottomarine create nei fondali, incastonate tra gli scogli o addirittura nascoste all’interno di relitti di navi affondate.
Sì proprio così, tutto ciò ha del surreale, invece è pura realtà e il tutto ha un fascino inaudito. L’affinamento sott’acqua viene utilizzato per creare vini speciali, eccelsi, vini da collezione, pezzi unici. Questo metodo di affinamento ritengono che il particolare microclima che si viene a creare con temperatura costante, assenza totale di luce e di ossigeno, a cui si aggiungono il movimento delle correnti e delle onde che cullano le bottiglie e il completo riparo dalle fasi lunari, fa sì che si creino le condizioni ottimali per la maturazione del vino.
Il divino Bacco affinato negli abissi
L’idea è nata dalla constatazione che il vino contenuto nelle anfore ritrovate nei relitti marini si conservava in ottimo stato. Sono sempre di più i produttori, sia in Italia che all’estero, che si affidano all’acqua del mare per la maturazione delle loro bottiglie.
Il divino Bacco affinato negli abissi
E’ partito da Porto Cesareo (Le) il progetto delle cantine sottomarine, si tratta di una pratica già adottata in diverse regioni italiane (EmiliaRomagna, Sardegna, Liguria, Toscana) e paesi esteri (Grecia, Croazia).
A Porto Cesareo insiste una delle Aree Marine Protette più importanti d’Europa ed è lì, che a breve, saranno depositate in via sperimentale 2 ceste con ingombro massimo di mt. 1,50×1,50×1,50 ognuna.
La giunta comunale ha deliberato di dare atto, indirizzo affinché predisponga quanto necessario per consentire, in via sperimentale, la pratica da parte della cantina richiedente, ma rispettando condizioni ben precise:
• ogni azienda potrà essere autorizzata ad immergere massimo 2 ceste con ingombro
massimo di mt. 1,50×1,50×1,50 ognuna;
• ogni cesta dovrà avere una targhetta con indicazione dell’azienda titolare;
• la concessione demaniale, in via sperimentale, dovrà avere la durata di un anno;
• le ceste potranno essere posizionate solo nella zona C dell’Area Marina Protetta e previo parere del consorzio;
• le ceste potranno essere posizionate al di fuori delle aree destinate alle attività portuali e previo parere della Capitaneria di Porto di Gallipoli;
• le bottiglie dovranno contenere la dicitura “affinata nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo”.
Sindaca di Porto Cesario Silvia Tarantino “Non abbiamo vigneti e cantine su Porto Cesareo, ed è per questo che ancora più straordinario è il legame con il territorio salentino, tra terra e mare attraverso la valorizzazione di tutte le risorse. Siamo un comune a forte vocazione turistica e che la pratica delle cantine sottomarine potrebbe contribuire ad aumentare l’attrattività del territorio”.
