Operatrice sanitaria aggredita nel carcere di Bari

Operatrice sanitaria aggredita nel carcere di Bari Un’aggressione si è consumata all’interno della Casa circondariale di Bari, dove un detenuto, Francesco Vessio, è stato raggiunto da una nuova misura cautelare in carcere, reo dell’aver approfittato dell’assenza di un sistema di videosorveglianza nell’area della medicheria e di un agente della polizia penitenziaria, riversando la sua violenza su un’operatrice sanitaria che lo medicava.
Il fatto ha suscitato la presa di posizione del procuratore barese Matteo Soave, in campo per esprimere solidarietà all’operatrice sanitaria, e l’ordine di immediata esecuzione sulla base dell’ordinanza del gip Luigia Lambriola.
Operatrice sanitaria aggredita nel carcere di Bari
L’ennesimo episodio brutale ed ingiustificato sulla pelle di lavoratori onesti ed indifesi, segnale di uno stato di cose la cui delicatezza continua a sfuggire ai vertici, nonostante le sollecitazioni dell’esigenza primaria di garantire la sicurezza di agenti ed operatori.
Vessio sarebbe entrato nella medicheria senza l’accompagnamento da parte di un agente, qui approfittando dell’assenza di altre persone, avrebbe molestato trascinandola nel ripostiglio, la donna che è riuscita a divincolarsi e ad allontanarlo.
Operatrice sanitaria aggredita nel carcere di Bari
Al fine di migliorare ancor più la vivibilità di un istituto penitenziario, si chiede l’impegno di chi vi opera, di prestare la massima attenzione.
Per ricostruire l’episodio sono state importanti le testimonianze di due detenuti, oltre a quella della vittima che ha denunciato il suo aggressore.