Autonomia differenziata, il no di Italia viva in Regione Puglia: “La cristallizzazione delle differenze”

Il progetto di autonomia differenziata, approvato di gran lena dal Consiglio dei ministri per evidenti ragioni di propaganda non è solo inopportuno e iniquo, ma addirittura antistorico, se lo si guarda da una prospettiva europea e di sfide globali. Lo dichiara Massimiliano Stellato, consigliere regionale di Italia viva.
E poi: “L’esito della riforma, dalle chiare pulsioni anti-unitarie, sarebbe soltanto quello di ampliare il divario socio-economico tra Nord e Sud, creare disparità tra i cittadini, alimentare gli egoismi locali.
Italia viva è impegnata a contrastare questo disegno politico che mira a stravolgere il funzionamento dello Stato, e punta trasferire alle regioni poteri immensi e molto squilibrati. Perché va da sé che il progetto autonomista, tanto caro alla narrazione leghista, creerebbe sperequazione incolmabili tra i sistemi sanitari, scolastici, fiscali, tra Nord e Sud del Paese. Sistemi e contesti che fino a questo momento hanno retto l’urto dell’emergenza sanitaria Covid, o della crisi energetica post conflitto ucraino, grazie alla dimensione nazionale ed europea.
Ma quanto sarebbe complicato conciliare il centralismo del Pnrr con una riforma localistica che punta a creare venti micro stati?
Sui livelli essenziali di prestazione, poi, si rasenta il grottesco”.
Conclude Stellato: “Il testo Calderoli propone di approvare i Lep entro un anno. Altrimenti procede ugualmente, garantendo alle Regioni la “spesa storica”, tradotto: la cristallizzazione delle differenze. Ciò in palese contraddizione con l’art. 117 della Costituzione, per cui vanno definiti “i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”.
Serve una riscrittura profonda. Ascolto e dialogo con le regioni e meccanismi perequativi.
Insomma per Italia viva la secessione mascherata della Riforma è un “attacco” alla Costituzione. E la richiesta di maggiore Autonomia e sovranismo regionale è un ossimoro politico, per noi, che invece chiediamo più Europa”.