EX ILVA, Morselli ancora una richiesta che spacca. Pagano (PD): “Basta provocazioni e basta schiaffi in faccia”

La questione ex ILVA di Taranto invece che schiarirsi si complica. A ingarbugliare la matassa è proprio l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia (AdI). L’ultima richiesta, che sembra a onor del vero una provocazione, è quella fatta nella giornata di ieri da Lucia Morselli durante l’audizione in Commissione Industria al Senato riguardante il nuovo Decreto ex Ilva.
La numero uno di Acciaierie d’Italia ha chiesto che le ordinanze contingibili e urgenti (che sono di competenza del Sindaco) siano emesse di concerto con il ministero dell’Ambiente. Una mossa questa che ha portato più di qualcuno a Palazzo di Città di Taranto a sobbalzare dalla sedia. Una mossa, forse, studiata a tavolino per creare ancora una spaccatura.
La prima avvenuta giorno 19 gennaio dove al Mimit CGIL, UIL e USB arrivati a braccetto con Comune di Taranto e Regione Puglia hanno scoperto che Governo, Regione e Comune si erano accordati già su una serie di questioni parlando tra l’altro di “accordo di programma”. Uno strumento mal digerito dalle sigle sindacali che ha portato a prendere subito le distanze da Rinaldo Melucci, Sindaco di Taranto, e Michele Emiliano, Presidente dell’ente Regione Puglia, portando anche un malcontento tra le 3 sigle sindacali riunitesi per quel giorno.
La seconda spaccatura potrebbe verificarsi tra Governo e Comune di Taranto qualora si dovesse dar seguito alla richiesta di Acciaierie d’Italia di concertare le ordinanze contingibili e urgenti con il ministero dell’Ambiente.
Insomma, quello che prima di giorno 19 gennaio sembrava unito ( Governo, Regione, Comune e Sindacato versus Acciaierie d’Italia) adesso si sta pian piano sgretolando a colpi di richieste della Morselli che pare stia usando la locuzione latina “divide et impera”, con eccellenti risultati.
A intervenire sulla questione anche Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico

“Basta provocazioni e basta schiaffi in faccia, Taranto è stanca di vedere puntualmente calpestati i propri diritti. Le ordinanze contingibili e urgenti del Sindaco di Taranto, così come il grande lavoro a tutela degli interessi diffusi fatto del TAR di Lecce, sono stati in questi anni gli unici baluardi a difesa dei diritti dei tarantini. Ascoltare l’AD Morselli dire che la competenza amministrativa va portata a Roma e che le ordinanze del Sindaco per garantire la salute dei suoi concittadini devono essere concordate col Governo rappresenta l’ennesima vergognosa provocazione contro Taranto.
Come fatto in passato, mi opporrò duramente a questo decreto, supino dinanzi alle esigenze dei poteri forti, e alle assurde proposte della Morselli che vorrebbero azzerare i valori costituzionali a Taranto. Basta norme che fanno di Taranto un territorio a parte, dove le norme a tutela della salute e dell’ambiente valgono zero, contrariamente a quanto avviene nel resto del Paese.”