Taranto – Al MarTA Achille Lauro e la musica d’autore

È andato in scena, al Museo Archeologico Nazionale di Taranto, conosciuto in tutto il mondo come MArTA, il ‘Quadro’ (musicale) di Achille Lauro. Una sorta di regalo di Natale per la città.
Si chiama “La Grande Madre”. Dalle Veneri di Parabita che si trovano nella vetrina 7a, al secondo piano dell’immobile che ospita il museo. Trattasi di statuine in osso rappresentanti figure femminili e conservate al secondo piano del museo.
Le Veneri di Parabita. Le “Veneri di Parabita”, risalenti al Paleolitico Superiore, a 20.000 anni fa circa, sono state rinvenute nel 1966 a Parabita (in provincia di Lecce), in una grotta scoperta l’anno precedente da Giovanni Piscopo e che da esse avrebbe poi preso il nome (“Grotta delle Veneri”). Tali statuine femminili, realizzate in osso, che rappresentano donne caratterizzate da una particolare enfasi degli attributi sessuali, potrebbero aver svolto, a seconda dei contesti di rinvenimento e utilizzo, ruoli diversificati. Se l’aspetto simbolico o rituale connesso alla loro iconografia resta enigmatico, l’idea però che siano da mettere in relazione a un culto della fertilità appare quella più probabile e maggiormente plausibile.
Sabato pomeriggio, l’artista ha eseguito il suo brano ispirato alle Veneri di Parabita, accompagnato da 30 maestri dell’Orchestra ICO della Magna Grecia, diretti dal Maestro Piero Romano.
Al termine dell’esecuzione, Achille Lauro ha spiegato, ai giornalisti presenti, come sia cambiato il suo percorso artistico sin dal primo incontro con il Direttore Artistico dell’Orchestra della Magna Grecia ed ideatore del progetto. Ha elogiato la Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto Eva Degl’Innocenti, e l’Assessore alla Cultura del Comune di Taranto Fabiano Marti che hanno voluto e permesso tutto ciò. «Si tratta della rappresentazione di donne caratterizzate da una particolare enfasi degli attributi femminili – ha raccontato Eva Degli Innocenti, direttrice del MArTA – e potrebbero aver svolto, a seconda dei contesti di rinvenimento e utilizzo, ruoli diversificati. Se l’aspetto simbolico o rituale connesso alla loro iconografia resta enigmatico, l’idea però che siano da mettere in relazione a un culto della fertilità appare quella più probabile e maggiormente condivisa dagli studiosi».
«Quella con Lauro è una collaborazione nata nel periodo del Covid, che si è evoluta nel tempo e che la scorsa estate è diventata un tour nazionale in cui l’orchestra ha accompagnato la band. Grazie a questa collaborazione l’Orchestra ne esce con un grande bagaglio di esperienza nuova. Oggi, però, si consolida un rapporto nato con Taranto, lasciando una traccia che resterà per sempre patrimonio della Città, del Museo, ma mi sia consentito, quest’opera legata al Museo nazionale di Taranto è patrimonio dell’umanità – ha detto Piero Romano».
«Siamo partiti da un tema principale – ha raccontato Achille Lauro – che si evolve per tutto il brano della durata di 15 minuti. C’è l’evoluzione della vita in 4 blocchi: l’inizio – ovvero la nascita. E per i primi 3, 4 minuti si ha la sensazione che la musica diventi l’abbraccio materno associato a un tema dolce. Poi la musica cambia, si evolve come cambia la vita. E l’idea è legata all’incontro che al Museo si fa con una figura emblematica del MArTa l’Atleta di Taranto, simbolo del superamento delle sfide. In questo secondo blocco, quindi, la musica diventa avvincente e dalla dolcezza della melodia si passa a un ritmo più incalzante. Poi c’è la terza fase che, seguendo il tema della. Maturità della vita che dalla sua poesia riserva momenti complessi, si trasforma in una musica che abbraccia un feeling più cupo per, poi, concludersi con il ritorno all’origine, alla vita che torna, alla rinascita, con il tema musicale dell’inizio che si ripete in una sorta di catarsi».
«Attraverso la musica e grazie a queste autorevoli collaborazioni Taranto si arricchisce di un patrimonio immateriale di grandissimo valore. I Quadri Sonori – ha concluso l’assessore alla Cultura Fabiano Marti – ci proiettano immediatamente verso un futuro fatto di marketing innovativo al servizio della comunità con l’auspicio di rendere la Città sempre più attrattiva per target sempre più variegati»
A margine dell’incontro, ci sono stati gli auguri alla città. Davvero un bel momento che segna un altro tassello positivo per la città di Taranto.
Foto Francesco Leggieri



