OSPEDALE FABIO PERINEI: NON SI FA CHE PARLARE DI COVID COME SE LE ALTRE PATOLOGIE NON ESISTESSERO
L’ emergenza Covid è scesa come una scure sui malati. I cittadini non vengono informati adeguatamente, come avviene per l’ attuale emergenza sanitaria da Covid – 19. Anche il cancro e le altre patologie rappresentano la pandemia. Abbiamo a che fare con due pandemie, una determinata dal Covid e l’ altra dalle restanti malattie, con le quali dovremo pagare un prezzo troppo alto nei prossimi anni, perchè se abbassiamo il livello di attenzione della diagnosi precoce, ci troveremo difronte sempre a diagnosi tardive con necessità di trattamenti sempre più demonitivi, destruenti e la prognosi ne risentirà negativamente.
E’ oramai chiaro a tutti che la pandemia Covid – 19 ha avuto e continua ad avere effetti su tutti gli ambiti della vita quotidiana. La Sanità è il settore messo più duramente alla prova e difficilmente potrà tornare alla piena normalità.
Anche altre metodologie di assistenza ai pazienti sono cambiate. Non sempre il tumore o altre patologie possono aspettare: alcuni interventi chirurgici e trattamenti vanno praticati con tempistiche non differibili.
L’ emergenza ahimè, ha fatto emergere forti criticità che derivano anche dalla non ottimale interazione e integrazione tra ospedale e medicina del territorio che presenta numerose complessità di natura clinica, organizzativa, gestionale ed economica, ha fatto emergere la necessità di superare il problema della frammentarietà nell’ erogazione dei servizi sanitari e di rispondere ai bisogni di cura dei cittadini garantendo la continuità assistenziale tra ospedale e territorio.
E’ molto grave che, a causa del Covid, non si sostenga adeguatamente un servizio che permetta a molti malati di non dover ricorrere alla cure fuori città o regione.
Le strutture sanitarie hanno dovuto introdurre una serie di misure precauzionali per evitare di diventare luoghi di diffusione di virus. Questo è quello che è accaduto al reparto di Medicina generale convertito in area Covid e al reparto di Oncologia spostato dal VI al IV piano in uno spazio angusto del reparto di riabilitazione dell’ Ospedale della Murgia Fabio Perinei. La denuncia di un paziente oncologico oramai esausto:
” Per l’ ennesima volta il reparto oncologico viene sballottato dal VI al IV piano. Come reparto ci hanno assegnato una porzione del reparto di riabilitazione: in una stanzetta ci sono quattro o cinque postazioni per la chemioterapia. Non è gradevole fare una terapia così pesante in questo modo. Dove siamo ora è presente un solo letto per la degenza collocato in uno spazio angusto dove solitamente ripongono le sedie a rotelle. Un’ altra stanza è stata suddivisa in due parti da un armadio: da una parte l’ infermeria e dall’ altra lo studio medico, tutto a discapito della privacy dei pazienti in cura. La malattia è pesante e viverla in questo modo , è davvero assurdo. Una vera mancanza di sensibilità e umanita. “
La sezione Giovani di FI ha chiesto l’ intervento del Tribunale del Malato presentando un’ interrogazione al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al Dipartimento di Sanità.
Il Governo intervenga per sostenere con urgenza e adeguatamente il reparto di Medicina e Oncologia medica dell’ Ospedale Fabio Perinei in modo da garantire ai cittadini altamurani e dei paesi limitrofi, il pieno godimento del diritto alla salute come sancito dall’ art. 32 Cost.
Non sono da sottovalutare le morti non da Covid ma per Covid, causate in periodo di Covid, da mancati controlli o appuntamenti.
Francesca Branà