INTERVISTA A GIUSEPPE GIMMI, AUTORE DEL FILM “PER LE VIE DEL PARADISO”
Raccontiamo di Giuseppe Gimmi, autore e regista del film “Per le vie del Paradiso”, fasanese, ventiquattrenne.
Come nasce questo lavoro?
“Il mio percorso nasce con la voglia di raccontarsi, ma sopratutto di raccontare conflitti e miti personali, che caratterizzano la mia vita”.
Quando hai iniziato?
“Un anno fa ho iniziato il mio percorso di sceneggiatura a Bari (ScuolaSpazioTempo) .
C’è un perché a tutto questo?
Si. Mi ha permesso di imparare ma anche collegare alcuni discorsi e studi fatti in precedenza attraverso libri, film e anche lunghe passeggiate notturne per ammirare la magia della notte, che penso caratterizza la nostra vita, come personalmente il cinema caratterizza la mia vita”.
Se dovessi fare una sorta di commento standard del tuo lavoro, cosa scriveresti?
“Il mio film racchiude tutto quello che provo dentro di me. Mi interessava instaurare un rapporto tra il passato (colori, fotografia, personaggi) e il presente (tema principale del mio racconto). Il film parla chiaramente della debolezza dell’essere umano, un mio parere verso un presente noioso, dove il chiacchiericcio ignorante, privo di significato, potrebbe distruggere l’essere umano”.
A chi ti ispiri?
Una delle fonti principali della mia vita cinematografica è sicuramente Paolo Sorrentino, che personalmente non ho conosciuto, ma per me è come un punto cardine. Uno dei fattori principali del cinema che amo è la realtà, ma sopratutto la libertà di essere liberi di raccontare i nostri difetti i nostri problemi, perchè se c’è una cosa sicura in noi, è la via di mezzo che si crea tra il dire e il fare quindi la consapevolezza di non essere sicuri nella vita, tutto questo per me è magico perchè non sappiamo quello che succederà”.
Ora non possiamo fare altro che vedere il suo lavoro e attendere le prossime sue creature.
Trailer: https://youtu.be/4pp6O6bjKc8
Giuseppe Gimmi con il regista Antonio Capuano