Mons. Filippo Santoro: “Bisogna mettere uno stop alla devastazione ambientale e all’inquinamento”
“Quest’anno la coscienza è più chiara. Siamo dinanzi ad un dramma che ci portiamo avanti. Con questa fragilità, questa crisi sanitaria che si aggiunge ad altre crisi: ambientale, sociale, demografica e quindi per la festa del patrono e poi questo Giubileo dei 250anni dallo scoprimento del corpo di San Cataldo e anche dalla ricostruzione della Cattedrale”. Mons. Filippo Santoro, Vescovo di Taranto,
proprio nel giorno in cui si festeggia il Santo Patrono di Taranto. “Quando hanno scoperto il corpo di San Cataldo – racconta Mons. Santoro – nel 1071 è venuto fuori dal sarcofago un profumo bellissimo, fortissimo, soave e gli operai si sono rimessi in moto. La celebrazione di questo Giubileo che dura un anno intero è un importante aiuto a rimanere illuminati dalla presenza del Vescovo Cataldo nostro Patrono ma, soprattutto della presenza dell’amore di Dio. Come dicono i quadri rappresentando i suoi miracoli, San Cataldo guarisce una pastorella muta; fa risorgere un muratore che era rimasto sepolto sotto i tufi; aiuta, scaccia i demoni; E’ proprio un Santo vicino alla gente, amico del popolo. Ha resuscitato la comunità, sia dal punto di vista della fede che da quello della vita religiosa. L’auspicio, l’augurio è quello che tutta questa festa e l’anno Giubilare possa essere vissuto con l’attenzione dovuta. C’è un altro motivo, quello sociale, che ancora voglio dire. Bisogna mettere uno stop alla devastazione ambientale, all’inquinamento e che il lavoro degno sia conservato e non siano vanificati tutti gli sforzi con l’Europa. In questo senso si dia un’opportunità, una svolta un nuovo inizio, non con le tante promesse fatte che poi non si mantengono. Sono anni che ci sentiamo dire che si migliorerà la salute, cosa che non avviene. Spero possa essere questa la volta buona, come dice il Papa. La maniera peggiore di vivere questa crisi è sprecarla. Sarebbe un delitto. Da questa crisi dobbiamo venire fuori, con coscienza, responsabilità di tutti e con l’impegno di chi dirige il nostro Paese che non deve tradire le attese della gente che sono quelle di vita, di salute, di dignità. La presenza di tutti i sindaci della nostra della nostra arcidiocesi e delle autorità qualcosa si è mosso. Questo qualcosa deve essere vissuto nella forma migliore che non deve essere momentaneo o un fuoco di paglia, ma possa essere un vero fuoco che arde e che rinnova.