POLITICA E RELIGIONE
Il ‘900 non ha avuto molti religiosi che si sono espressi anche in politica, se non qualcuno, come opinionista. Nel Codice di Diritto Canonico, canone 285, si impedisce, sempre e comunque, l’assunzione di uffici pubblici che comportino un esercizio del potere civile. Il can. 287 recita così: i religiosi “non abbiano parte attiva nei partiti politici e nella direzione di associazioni sindacali, a meno che, a giudizio dell’autorità ecclesiastica competente, non lo richiedano la difesa dei diritti della Chiesa o la promozione del bene comune”. I sacerdoti sono vincolati al sacerdozio e basta. Mi vengono in mente comunque due religiosi di primo livello che intrapresero l’attività politica come Don Luigi Sturzo e Don Baget Bozzo. Di Sturzo fu importante, soprattutto in questi tempi, anche se visse nei primi del ‘900, la distinzione tra populismo e popolarismo. La differenza è abissale. Il popolo del populismo è una massa indistinta e coesa di individui, che si fa guidare da un pastore unico, da un capo – popolo. Il popolo del popolarismo, invece, non è una massa omogenea, ma un insieme articolato, plurale, differenziato e refrattario al “capo”, eppure rispettoso delle leggi che si è dato. In quest’ultimo caso il partito non è tutto ma una parte del tutto, rappresentato dalla famiglia, dalla scuola e dalla comunità. Per Sturzo il partito non rappresenta il vertice che fa sintesi di tutto il vivere civile, ma solo una parte del tutto. Lo stato quindi diventa un mezzo per esercitare e conquistare la libertà. La libertà, ci ricorda Sturzo, richiede una perenne vigilanza: i colpi di sonno sono sempre in agguato. Il popolo a volte, sonnecchia ( Flavio Felice e il suo libro “I limiti del popolo”). La differenza tra populismo e popolarismo mi sembra di grande attualità e ci servirà per capire il pensiero di Suor Anna Monia Alfieri, che si rifà molto a Don Sturzo, che ho avuto la possibilità di intervistare. Interessanti le sue idee sulla società e soprattutto sulla scuola. E’ assurta alla popolarità per la partecipazione a diversi talk show importanti, tra cui Quarta Repubblica, condotta dal giornalista Nicola Porro. A coloro che già la conoscono, non sarà sfuggita la carica energetica con cui avvalora le sue affermazioni, precise, corrette, lungimiranti. La disponibilità di una persona a concedere un’intervista poi, mette in risalto le qualità morali, etiche e intellettuali delle persone franche e coraggiose, forti delle proprie idee, a differenza degli uomini di gomma che costruiscono veri e propri muri.
Chi é suor Anna Monia Alfieri?
Sono una religiosa Marcellina di 45 anni, nata a Nardò, laureata in giurisprudenza, economia, conseguite alla Cattolica di Milano e con un magistero in teologia . Ho sempre pensato che l’impegno morale debba coniugarsi con il senso civico e della giustizia: ciò mi ha spinto a fare delle scelte, soprattutto nel welfare e nella libera iniziativa, e a concentrarmi in particolare sulla scuola.
Come mai si è interessata alla politica e cosa rappresenta per lei?
Intendo la politica come la intendeva Paolo VI, come massima forma di carità e grande senso della giustizia. I cattolici debbono impegnarsi in politica, a partire proprio da questi massimi ideali, in primis la “Carità ”. Anche Borsellino e Falcone hanno contribuito, con la loro integrità morale, al mio modello politico di giustizia. Mi rifaccio anche a dei grandi statisti come Aldo Moro e Don Luigi Sturzo. Bisogna indurre il cambiamento nei cittadini su questi temi per incentivare il cambiamento della società. I cittadini devono scendere in campo per stimolare i politici al cambiamento. Credo nella trasversalità politica, nella partecipazione di molte o di tutte le forze politiche che, unendo il proprio pensiero, creino delle sinergie per affrontare più facilmente le difficoltà che si presentano nel governare, soprattutto in un momento difficile come questo. Per questo Aldo Moro pagò con la vita la sua apertura. Ho visto con piacere che tutte le forze politiche, in questo frangente di emergenza sanitaria, hanno posto al centro della loro azione le problematiche della scuola, in modo piuttosto compatto. Lo dimostrano i milioni messi in campo per la scuola e per i disabili. Appaiono per molti briciole e probabilmente tali sono ma è un primo passo significativo dopo anni di stallo ideologico . La scuola va liberata dallo stato gestore, in quanto è della famiglia.

Suor Anna Monia Alfieri mentre riceve l’Ambrogino d’Oro. Con le il Sindaco di Milano Sala
Papa Bergoglio è schierato politicamente?
No, non mi sembra. E’ schierato con il partito della carità. Essendo a favore degli immigrati sembra essere contro la persona di Salvini e così non è, anzi sarebbe davvero difficile pensare che il Papa quale padre, sia contro un figlio . Credo che si faccia noi un torto al Santo Padre quando si riduce il suo pensiero alla semplice “prima accoglienza”. Il Papa guarda soprattutto all’emancipazione della persona. Ma non si dice perché non è strumentale allo scopo di chi ha l’interesse di portare sempre allo scontro che fa share .Raramente le figure di spicco influenzano realmente i voti e certamente non è nelle loro intenzioni. Proviamo noi allora a virare verso un approccio completo del pensiero dell’altro .
L’uomo, nel post Covid, uscirà peggiorato o migliorato?
Vedere la morte in faccia, ti cambia. La gente è più responsabile e credo che abbia capito l’importanza della competenza, della cultura, della conoscenza e della dedizione. Sarà un popolo che avrà assunto un’altra consapevolezza e quindi la classe politica dovrà elevarsi nuovamente. È passata l’era del “ e che ci vuole, lo posso fare anch’io”. Attenzione che non inganni più. Dobbiamo mobilitare le coscienze. Ieri erano mobilitate da uno che vendeva le bibite allo stadio da vari slogan dal “rottamare” al “ciaone”, dal “vaffa”, al “non lasceremo indietro nessuno” che scaldava le piazze . Oggi e soprattutto domani, non sarà più così in quanto finalmente si capirà che è meglio affidarsi a persone più solide culturalmente e che abbiano dimostrato di saper costruire nella loro vita. il Covid ci darà una mano.
Cosa pensa dell’Unione Europea?
L’ho sempre vista come una realtà di libertà e uguaglianza. Purtroppo, con il declino della classe politica, noi Italiani abbiamo perso di credibilità e quindi di peso sociale, cosa che non è successa alla Germania e alla Francia. Quando sentivi parlare di aprire il Parlamento “come una scatoletta di tonno”, questo lo hanno ascoltato anche in Europa.

Suo Anna Monia Alfieri con il presidente del Senato Elisabetta Casellati
Cosa cambierebbe nella scuola?
Adotterei un modello europeo o per guardare in casa nostra adotterei il modello Lombardo
un buon punto di partenza da completare. La famiglia, avendo una responsabilità oggettiva sugli studenti, dovrebbe poter scegliere fra scuola statale o paritaria .
La famiglia per esercitare la propria responsabilità educativa in modo consapevole deve avere la libertà economica. Lo stato, spende ora per ogni studente che frequenta la scuola statale 8.500 euro che applicando i costi standard di sostenibilità, passerebbero a 5.500 . Non si tratta di spendere meno o di tagliare ma di spendere meglio utilizzando le 40 mila scuole statali e le 12 mila paritarie. Un impiego più efficiente delle risorse che permetterebbe di pagare di più gli insegnanti, le strutture scolastiche, sanando la carenza perniciosa di aule e degli stessi insegnanti. E oggi rappresenta l’unica possibilità per l’Italia di far ripartire la scuola che da 300 gg con la DAD esclude poveri e disabili.
La diponibilità e la genuinità del pensiero di suor Anna dovrebbero risvegliare le coscienze, in un periodo di estrema incertezza, in cui è importante riabilitare e condividere idee e riflessioni da tempo trascurate.
Taranto 30/12/2021
dott. Giuseppe Varlaro