Bambina aggredita dal cane, notizia che va precisata
Si chiama Giulia, ha soli sette anni. E’ la bambina che è stata aggredita dal cane, un American Bully, razza di cani da compagnia degli Stati Uniti che ha sette mesi. Iniziamo così a precisare la razza del cane (comunicataci dagli stessi proprietari)
La notizia ha fatto il giro delle testate, soprattutto perché riguardava una bambina che non poteva non suscitare tenerezza e commozione, ma soprattutto per l’elevato numero di punti di sutura che gli sarebbero stati applicati: 130/140.
In realtà, colui che è stato il primo a scriverla e dal quale i media hanno in pratica ripreso la notizia, l’ha ingigantita, ma solo di un centinaio. Infatti, i punti di sutura applicati sarebbero stati meno di 50, ma non per questo il fatto è meno grave.
Sicuramente l’esagerazione ha indignato più di quanto avrebbe dovuto.
Al Pronto soccorso di Martina Franca, dove è stata trasportata immediatamente la bimba, sono rimasti immediatamente scioccati, quando è arrivata , ma soprattutto per le condizioni dei parenti che l’accompagnavano che erano praticamente interamente sporchi di sangue e terrorizzati per quanto era accaduto, tanto da aver fatto pensare al peggio i sanitari.
Giulia era calmissima, dimostrando un grande carattere e sangue freddo.
La bambina ha riportato dei danni al cuoio capelluto e sul viso. I sanitari predisposero di portarla immediatamente all’Ospedale Perrino di Brindisi, dove dovrebbe esserci un reparto specializzato per questo tipo di incidenti, ma sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che non sarebbe stata accettata, in quanto non aveva fatto il tampone e, come sapete, nella struttura salentina ci sono diversi casi di contagiati. L’emergenza Covid19, è risaputo, ha causato danni anche di questo tipo.
A questo punto, la bambina è stata trasportata ad Acquaviva delle Fonti al Miulli.
Oggi è a casa, giornalmente viene portata in ospedale per le medicazioni e sembra quasi lei a dare coraggio ai propri genitori. E’ una bambina straordinaria.
Un’altra precisazione che va fatta è che nessuno portava a spasso il cane senza guinzaglio e collare. Sarebbe uscito dal portone, mentre la madre del ragazzo ventenne, suo reale proprietario, stava uscendo con la macchina dalla propria abitazione e proprio in quel momento la bimba, con una sua amica passavano con la bicicletta.
Il fatto si è verificato precisamente a Monte tullio, nei pressi delle due ville dove abitano sia la famiglia della bambina che del cane. Anche questa è una precisazione da farsi, in quanto il quartiere che ci era stato segnalato da fonti autorevoli non c’entrava.
Tutto questo non vuole giustificare nessuno. Il fatto è grave e riguarderà altri ambiti ma, laddove la notizia è stata esagerata o non conforme a quanto effettivamente accaduto, è opportuno che una testata ne faccia ammenda e la corregga. Sicuramente, la nostra precisazione non sarà ripresa dalle stesse testate che l’hanno pubblicata in precedenza, ma oggi vogliamo dimostrare che un giornale che da oltre vent’anni fa dell’informazione reale il suo cavalo di battaglia, ha il coraggio di perseguire la verità, correggendola se è stata data in maniera imprecisa
Non vogliamo demonizzare nessuno, nemmeno i cani (o gli animali come qualcuno ha scritto). Bisogna fare ammenda di quanto accaduto. Per quanto mi riguarda, dico che i cani non vanno MAI tenuti alla catena perché si incattiviscono. I proprietari devono garantire assolutamente l’incolumità di tutti. La vicenda giuridica non ci appartiene e riguarderà altri ambiti e porterà anche a risarcimenti, ai quali i proprietari del cane non si sono sottratti dal dirci telefonicamente che non si sottrarranno
Abbiamo pregato per Giulia e continueremo a farlo, affinché si riprenda completamente, ma nessuno di noi può sostituirsi alla Legge, né sui giornali, né sui social.
Inconsciamente, Giulia, ha dato una lezione di comportamento a ciascuno di noi.
Forza Giulia, torna presto a giocare con la tua bicicletta
Antonio Rubino (direttore di PugliaPress)