“Antichi Sapori” di Pietro Zito riconosciuto tra i 30 migliori ristoranti al mondo. L’ intervista esclusiva.
Il trionfo della cucina pugliese, grazie ad uno dei suoi, da sempre, più autorevoli rappresentanti nel mondo. Lo chef pugliese Pietro Zito, dopo anni di successi, ha visto l’ ennesimo grande riconoscimento: il suo ristorante “Antichi Sapori” di Montegrosso, frazione di Andria, è stato recentemente riconosciuto dalla nota rivista americana Travel&Leisure, come uno dei migliori trenta al mondo. La nota scrittrice americana Besha Rodell, editorialista del New York Times e autrice negli anni passati di varie recensioni riguardanti ristoranti in ogni angolo del pianeta, in un suo articolo pubblicato per la rivista Travel&Leisure ha incoronato il locale pugliese tra i migliori in assoluto. Una lista da lei realizzata viaggiando in incognito, cenando in tutti i ristoranti da lei elencati e premiando per vari fattori, tra cui il riuscire a sentirsi parte della cultura del luogo. Relativamente ad “Antichi Sapori”, nella sua relazione la Rodell scrive: “Everything about this place is an embodiment of the word rustic” (Ogni cosa in questo luogo è incarnazione del mondo rustico), sottolineando la sensazione di immergersi in una natura del tutto particolare, ricca di fascino e genuinità.
Lo chef Pietro Zito per Pugliapress ha raccontato le sue sensazioni riguardanti questo grande riconoscimento, descrivendo anche alcune importanti tappe della sua carriera.
Ci parli di questo riconoscimento conferitole dalla rivista Travel&Leisure. Ci racconti le sue prime sensazioni.
Ne sono onorato, in particolar modo per il motivo del riconoscimento, ovvero essere un ristorante rappresentativo di un luogo, di una cultura, di un Paese, di una città. Ecco cosa mi ha emozionato maggiormente. Avrebbe mai immaginato di ricevere questo riconoscimento? Di certo sperato, in particolar modo per i miei collaboratori con cui condivido tutto, a prova del fatto che il loro e nostro impegno alla fine paga.
Quando e come è nata in lei la passione per la cucina?
Da bambino. Ho orgogliosamente una famiglia di origine contadina che mi ha insegnato tutto: la cucina come tramite di una cultura, il rispetto della terra che dà da mangiare…La tavola poi era il centro della nostra vita insieme. E guardare impastare la focaccia o realizzare le orecchiette davanti ad un fuoco era per me motivo di svago.
Quali sono gli ingredienti giusti per diventare un vero chef al giorno d’oggi?
Sacrificio, passione e rispetto. Ora i cuochi sono al centro dell’attenzione, dei media, sotto i riflettori. Attenzione, fino a 15 anni fa, fare il cuoco era solo un lavoro faticoso, per nulla ambito dalle nuove generazioni. Esso nasconde fatica, rigore e responsabilità. Passione e rispetto per gli altri ti fanno andare avanti.
Negli ultimi anni, in tv imperversano vari programmi di cucina come Masterchef, TopChef, La prova del cuoco. Secondo lei queste trasmissioni aiutano i giovani ad avvicinarsi al mondo della cucina?
Avvicinano si i giovani, ma non si scorge il lato celato di questo lavoro. È importante mostrarlo per responsabilizzare le nuove generazioni.
La cucina pugliese è ,da sempre, una delle più apprezzate d’ Italia. Qual è, secondo lei, il segreto di questo successo?
Il successo sta nella sua storia, nella cultura contadina della semplicità e del rispetto per la terra, nella ricchezza e nella varietà culturale e paesaggistica di questa regione. Guarda alle erbe aromatiche spontanee: ogni città ne ha una differente e, seppur a pochi chilometri di distanza, le tradizioni, la loro coltura e il modo di cucinarle cambiano.
I suoi piatti vengono imitati anche nel lontano Oriente. Un altro segno del grande successo della nostra cucina… Quali sono oggi i suoi progetti futuri?
Dare spazio alle nuove generazioni, formandole al sacrificio e alla riscoperta del VERO km 0, che si intende nel dialogo anche con l’ Oriente, al fine di ritrovare la ricchezza che abbiamo semplicemente aprendo la nostra porta di casa. FOTO – PAGINA FACEBOOK PIETRO ZITO