“IL PELLET PER SALVAGUARDARE L’AMBIENTE E RISPARMIARE”
Matteo Gallo 25 anni, è un ragazzo di origini tarantine, trasferitosi a Martina Franca dodici anni fa. La sua è la storia di un ragazzo che praticamente si inventa di sana pianta il proprio lavoro, non tanto grazie alla formazione che riceve dalla scuola, ma per l’ispirazione che lo porta a percepire quello che sarebbe stato il suo futuro.
Non si può dire che sia stato uno studente modello, anzi, quando dice ai suoi genitori che lo studio non fa per lui, ma vuole lavorare, ne sono piuttosto sollevati e lo aiutano comunque, insieme ai nonni, a trovare la sua strada. Eppure, proprio al Majorana, Matteo viene ‘affascinato’ dalla biomassa e dal biogas, tanto che inizia con un piccolo lavoro stagionale che riguarda la distribuzione di stufe a caldaia e a pellet, con l’obiettivo di avviare successivamente la sua grande azienda.
In pochissimo tempo diventa un grande esperto del settore, nonostante la sua giovane età.
La sua elevata competenza la si evince immediatamente, sentendolo parlare, soprattutto quando compara i diversi tipi di riscaldamento.
La sua attività verte nella distribuzione di combustibili, sia all’ingrosso che al dettaglio per tutta la Puglia.
Il business principale è la distribuzione di pellet per rivenditori e privati, oltre a legna specifica per le pizzerie.
Tutto ha avuto inizio sei anni fa, dopo aver finito l’industriale a Martina Franca. Appena due settimane dopo,si butta a capofitto nel campo degli ecocombustibili del riscaldamento a biomassa, nel periodo in cui si inizia a capire il vero risparmio determinato dal pellet, a confronto con gli altri sistemi tradizionali per il riscaldamento: gas, metano, gasolio di campagna (con le vecchie caldaie).
Così come il semplice termo camino, bello, ma faticoso che ha bisogno di molta manutenzione,rispetto una semplice caldaia o stufa, quella a pellet ha una centralina che ti permette di avere una temperatura in casa con un semplice click che si può avviare a distanza con il proprio smartphone, grazie ad una semplice applicazione.
I grandi magazzini della MG Tecnology
Matteo Gallo, come si può descrivere il pellet?
Un prodotto ecologico al 100%, perché viene da scarti di segatura durante la lavorazione del legno.
Che differenza c’è tra i diversi tipi?
Innanzitutto è importante che sia legno vergine, perché la differenza da un pellet buono è quando nel suo interno non ci sono additivi collanti che fanno male alla salute, cosa che avveniva anni fa, quando non aveva tutte le certificazioni che adesso sono state imposte a tutte le fabbriche.
In una regione come la Puglia che ha un ambiente straordinario e da proteggere, il pellet è quello più ecocompatibile?
Tra i prodotti di riscaldamento è quello più ecologico anche in base alle emissioni di CO2 in confronto alla caldaia a gas, gasolio o le emissioni di un termo camino. Per non parlare delle emissioni delle nuove caldaie a pellet che consentono di accedere a degli incentivi conto termico, da parte della Regione Puglia,a significare che è il miglior riscaldamento domestico ed anche industriale.
Il pellet viene utilizzato con dei bruciatori industriali che vendiamo sia per ai panifici che per le grandi serre,quindi per spazi enormi con volumi notevoli di consumo. Questo significa che è e rimarrà nel tempo, uno dei combustibili più efficienti ed anche più economici.
Ma che convenienza c’è tra i vari combustibili, ovvero tra pellet, gasolio, gas e metano?
Il risparmio tra legna e pellet è quasi simbolico. Si evidenzia soprattutto sulla comodità, in quanto il termo camino ha il suo fascino, ma è faticoso in quanto ha un’autonomia limitata.
Se non si carica ogni ora nella propria abitazione, nell’hotel o magari dove si lavora, dopo un po’ perde la temperatura. La spesa è quasi uguale, ma il pellet è maggiormente scelto dalle famiglie perché fa risparmiare il 30- 35%. Rispetto al gasolio del classico bombolone, spesso utilizzato nella Valle D’Itria,il risparmio arriva al 60%.
Ma con il pellet occorre una maggiore manutenzione?
La manutenzione ordinaria di una caldaia o stufa a pellet avviene ogni due o tre giorni. Questo dipende dalla tipologia di combustibile utilizzato. Si pulisce con un semplice bidone aspira cenere, per raccogliere il residuo dalla caldaia. Una operazione che dura cinque o sei 6 minuti. Per la pulizia straordinaria bisogna affidarsi a degli esperti tecnici che abbiamo noi e viene fatta una volta l’anno.
Ma come si giustifica la differenza tra una qualità di pellet ed un’altra. Più costa e migliore è?
UNO DEGLI MG POINT CHE SI STANNO APRENDO IN TUTTA LA PUGLIA
Non esiste un pellet migliore in assoluto, ma il più compatibile per la tua stufa, caldaia o impianto. Non è detto che il prodotto che costa di più sia il più adatto, magari quello più economico in tanti casi è più adatto al proprio impianto. Per le stufe da arredo o per delle stufe che come prezzo di acquisto sono più basse, la ditta produttrice indica un pellet di abete, perché è quello che ha più potere calorico, lasciando meno residuo cenere.
Noi come gamma di prodotti abbiamo dal faggio al misto faggio, conifere che produciamo personalmente in Bulgaria, marchiato MG ON FIRE. Poi abbiamo due tipologie di abete proveniente dall’Austria e dalla Germania che sono quelle più famose e più compatibili con il 90% delle stufe. Quindi, ogni stufa ha una sua centralina e dalla casa madre viene tarata in una certa maniera, in base a questa si decide il pellet da utilizzare.
Ma una qualità più economica può essere tossica?
Bisogna stare attenti al pellet non certificato. Ogni confezione deve avere un bollino con il marchio inconfondibile che è En Plus A1/A2 ,con un numero di registrazione che indica la nazione di provenienza e il numero progressivo di fabbricazione. Senza questo marchio si rischia di prendere un pellet difforme da quello certificato. Quello conforme non garantisce che i dati segnati sulla busta siano veritieri.
Come può essere tutelato il compratore a riguardo?
Bisogna affidarsi a un rivenditore di fiducia ed accertarsi ci sia il marchio En Plus A1/A2. Se non c’è questo o anche altri marchi tipo DIN PLUS, FSC, PEFC, vuol dire che è un pellet nel quale ci può essere di tutto: segatura o materia prima non conforme. La differenza la fa il rivenditore. Il prezzo non sempre dà ragione al consumatore perché se costa meno rispetto quello di abete che costa 1 euro in più, significa che ha dei deficit che a fine anno si notano in base ai consumi. Se uno consuma 100 pacchi di pellet economico, un pellet buono ne consuma 70/80. Alla fine spende la stessa cifra rispetto i 30 sacchi in meno, perché è più scadente.
Con il repentino passaggio di temperature dal freddo al caldo è più facile mettere in moto un impianto a pellet rispetto un altro?
Sì, il pellet si trova in qualsiasi periodo dell’anno ed è facile da utilizzare. E’ quello che consente di raggiungere più velocemente la temperatura preferita.
La MG nasce a Martina con depositi in contrada Guardarello e non vendete solo pellet, giusto?
Non solo. Abbiamo deciso di fare grandi investimenti sui bruciatori sia a pellet che per la legna specifica per pizzerie. Le nuove normative dettate dall’HCCP stabiliscono che il forno delle pizzerie deve utilizzare legna non trattata chimicamente,come può essere l’ulivo o l’arancio che sono alberi trattati per estrarre il prodotto, alla fine della filiera. Come top di gamma, abbiamo il faggio e varie altre tipologie.
I prodotti più richiesti sono i quadrotti di faggio, praticamente il cuore del tronco di faggio che non ha la corteccia e durante la combustione la scintilla non va a finire sopra il pane o la pizza, garantendo al 100% di non essere cancerogeno.
Tutto questo non ha un maggior costo per le attività, al contrario: i panificatori con i soldi che risparmiano possono regalarsi una vacanza, rispetto al comune bruciatore a metano, installandone uno a pellet. Stessa cosa per le serre. Ci sono caldaie che generano aria calda per i vivai dove di solito ci sono bruciatori a gasolio, a metano o quelle vecchie combustibili. Installando bruciatori autopulenti 2.0, a pellet o a biomassa, si ha un risparmio notevole e la comodità di una manutenzione formidabile.

Vi rivolgete, dunque, a diverse tipologie di clientela.
Ai panifici per i bruciatori a pellet mentre alle pizzerie per i quadrotti di faggio.
Abbiamo la possibilità di fare la distribuzione di pellet per la Puglia attraverso rivenditori e privati. I privati nelle vicinanze di Martina Franca e nelle zone limitrofe in quanto siamo presenti con le nostre strutture, con i nostri mezzi e l’attrezzatura.
Per le province più lontane, visto che il trasporto incide sul combustibile (pellet, nocciolino o legna)abbiamo creato e ne stiamo selezionando altri, degli MG POINT che saranno dei rivenditori affiliati. Stiamo individuando: dal semplice magazzino edile a coloro che vendono stufe a pellet nelle varie provincie pugliesi, dalle quali ogni giorno ci chiamano clienti, grazie alle nostre strategie di marketing, così da indirizzarle al punto vendita più vicino.
Praticamente proponete una opportunità imprenditoriale alle piccole imprese per ampliare la propria attività.
Esattamente. Ampliare la propria attività anche con i nostri prodotti che diamo in esclusiva.
Matteo Gallo, quando è opportuno approvvigionarsi di pellet, magari risparmiando?
Del pellet si hanno due prezzi: prestagionale che parte da Aprile ad Agosto intorno alle 4/4.30 euro al sacco, mentre il prezzo varia, dovuto alla maggiore richiesta da settembre in poi, con un costo che si aggira dai 4,70 ai 5,50 euro.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Quello di far conoscere il mio marchio non solo in Puglia, ma anche nel resto dell’Italia ed oltre.

Abbiamo conosciuto un giovanissimo dall’elevata preparazione che ci ha fatto riflettere quanto sia possibile fare impresa al sud solo volendolo ed essendo motivati.
La MG Tecnology di Martina Franca è una grande realtà che siamo convinti diventerà una importante azienda nazionale e sapere che dietro ad essa ci sono due ragazzi, Matteo e Giusy, ci rende molto orgogliosi di essere pugliesi.
MG TECNOLOGY Via Giulio Recupero 33 Martina Franca (TA) Tel. 327 3520948