La SAN.ECO leader in Italia nel settore amianto
E’ una bella storia non solo imprenditoriale, ma riguarda anche altri aspetti: la famiglia, il sociale, l’innovazione. Lui chiama Giuseppe Dell’Erba che sembrerebbe avere chissà quanti anni per tutto quello che ha fatto, ma ne ha soli 50. E’ di Martina Franca, ma come tanti è costretto a migrare al Nord, precisamente a Milano. Svolge diversi mestieri, fino a quando ne intraprende uno che gli cambierà la vita e non solo a lui, ma a tante persone che gli ruoteranno attorno. Nel capoluogo lombardo inizia a lavorare in una azienda nel settore rifiuti, ma a differenza di chi se ne andava al nord per lavorare e non tornare più al Sud, se non in vacanza per sfoggiare l’acquisita inflessione flessione milanese, Giuseppe ha solo un obiettivo: tornarsene in Puglia.
E’ il 2004, comprende che deve ripartire da zero, in tutti i sensi. Acquista un mezzo che lui stesso definisce ‘rottame’ ed inizia a lavorare nel settore rifiuti ed autospurgo che aveva imparato a Milano. Deve immediatamente scontrarsi con una concorrenza sul posto da oltre 20 anni. La gente è diffidente e preferisce avere a che fare con chi conosce da tempo. Nasce a Martina Franca in provincia di Taranto la SAN.ECO ed inizia una storia che la porterà a diventare, negli anni successivi, tra le due aziende pugliesi che lavora con l’amianto, una decina in tutto a livello nazionale. Ma torniamo alle origini, prima una chiamata a settimana, poi due e così via. Sono piccoli interventi. La volontà è tanta, la forza e l’ambizione pure. Si rende conto che questo lavoro gli piace ed ha tante idee per la testa. Quei pochi spiccioli che guadagna non li spende per sé, ma li rinveste immediatamente, strategia che diventa regola aziendale. Comprende che bisogna puntare all’avanguardia nel suo settore. Sono anni di pane, lavoro e sudore. Nel 2010 ottiene un prestito importante per acquistare mezzi all’avanguardia e assume del personale. Investe cifre importanti, aumentando conseguentemente l’area d’azione. Arrivano lavori da Bari, Taranto e dall’hinterland Tarantino. Nel 2013 inizia a competere con grosse aziende, praticamente le big. La bravura è quella di riuscire, sgomitando, a conquistare spazi sempre più ampi. Nel 2015 inizia con piccoli scavi e poi con cassoni scarrabili. C’è poi la sanificazione dei pozzi con prodotti certificati che disinfettano tutto.
Capisce che deve differenziarsi dalla concorrenza, offrendo un servizio migliore rispetto agli altri. Nel 2017 gli viene offerta la possibilità di occuparsi di amianto.
I fatturati aumentano anno per anno, così come le forze lavorative che oggi arrivano ad una cinquantina di unità. Il fatturato raggiunge cifre importanti nel 2018.
Giuseppe Dell’Erba quando avviene la vera svolta della sua azienda?
Quando abbiamo avuto il coraggio di acquistare un mezzo all’avanguardia che qui ancora non c’era, completamente autonomo, elettronico e radiocomandato. Questo ovviamente con un investimento notevole, ma che ci ha permesso di entrare in un nuovo mercato e affacciarci ad altri servizi. Era uno dei pochi mezzi che poteva lavorare anche al chiuso, dove prima gli autospurgo non potevano.
Da quel momento una continua evoluzione?
Si, ma con una parola chiave: lavoro, lavoro e lavoro. Investendo tutti gli utili e pagandoci lo stipendio come semplici operai. Ci siamo sempre considerati, ancor prima che imprenditori, una famiglia. Lavoriamo tutti: io, mia moglie Anna, mia figlia Alessia, mio padre Vitantonio, aspettando che crescano le altre mie due figlie Daniela e Valeria. Una famiglia allargata con mio genero, mio nipote e ciascuno dei nostri operai che consideriamo familiari acquisiti.
Parliamo dell’amianto, è stata la vera rivoluzione della vostra azienda.

E’ così. Il mercato relativo all’autospurgo era abbastanza saturo. Nel settore amianto non c’erano tante aziende in Italia. Abbiamo sempre voluto fare qualcosa di diverso. Siamo riusciti a formare e qualificare degli operai, capaci di lavorare in altezza nelle migliori condizioni. Oggi siamo diventati un team molto preparato.
In questo settore la concorrenza non è tanta.
In Puglia ci sono 2 o 3 aziende, comprese la nostra, in Italia saremo una decina
La vostra specializzazione è quella di rimuovere in altezza, da capannoni e opifici, lastre di amianto, sostituendole con lamiera grecata. Sono iniziate le richieste da ogni parte d’Italia.

Sì, è vero. Abbiamo iniziato a cooperare, in associazione, con altre aziende simili alla nostra e con la stessa voglia di fare e crescere. Gente trasparente e precisa
Poi, lo scorso anno, la vostra azienda è come se si fosse laureata con un lavoro che ha dell’eccezionale.
Nel mese di gennaio dello scorso anno, abbiamo preso un lavoro alla ex Cementir (oggi Cemitaly) a Taranto, per la rimozione di un capannone di 5000 mq, lavorando a 40 metri d’altezza. Abbiamo rimosso tutto l’amianto, sostituendolo con delle lamiere grecate. E’ stato un lavoro piuttosto duro e meticoloso, svolto con attrezzature adatte. Abbiamo investito sia nelle attrezzature che nella sicurezza per lavorare in altezza, con piattaforme aeree e cestelli. Tutto di nostra proprietà, perché non noleggiamo nulla. Lo abbiamo fatto in passato, ma non ci siamo trovati bene.
Un lavoro questo che vi ha proiettati a livello nazionale.
Oggi abbiamo dei cantieri aperti a Macerata e a Taranto nell’ex Ilva. Abbiamo implementato la nostra attività, oltre a decidere di iniziare a lavorare con l’amianto friabile che a differenza di quello a lamiera è in polvere.
Più precisamente che differenza c’è tra questi due?
Nei prodotti in cui l’amianto è presente, le fibre possono essere libere o debolmente legate: si parla in questi casi di amianto in matrice friabile, oppure possono essere legate in una matrice stabile e solida, come il cemento-amianto o il vinil-amianto. In questo caso si tratta di amianto in matrice compatta.
L’amianto è compatto invece quando può essere sbriciolato o ridotto in polvere, solamente con l’impiego di attrezzi meccanici, manuali o funzionanti anche ad alta velocità
E’ un lavoro di estrema competenza che comporta anche dei rischi di salute per chi ci viene a contatto.
L’esposizione alle fibre di amianto è associata a malattie dell’apparato respiratorio, con inalazione di fibre d’amianto. Ecco perché, come dicevo la sicurezza deve essere fondamentale per chiunque ne venga a contatto.
Dicevo prima che il vostro lavoro ha una valenza sociale.
Ci siamo attrezzati con delle basi di rilevazione, sia di diossina che di amianto nell’aria che ci permettono di valutare la quantità di polveri, prima e dopo, il nostro intervento
Siete diventati una azienda certificata.
Ci siamo qualificati ed iscritti a liste come “White list”, dove viene certificato che la nostra azienda è sana, paga gli operai regolarmente con tutti i contributi e che non abbiamo nessun tipo di contenzioso in sospeso. Questo ci ha permesso di accedere a diverse Amministrazioni Pubbliche.
Oggi è possibile intervenire in tempi piuttosto brevi, senza lungaggini burocratiche.

Prima le amministrazioni erano vincolate. Oggi possiamo sovrastare parecchi problemi.
Lavorate con molti privati ai quali praticate anche prezzi politici, questo perché avete a cuore l’ambiente.
Siamo sempre stati al servizio del cittadino, di chi soprattutto rispetta l’ambiente. E’ sempre stato questo il nostro slogan.
Avete altri appalti importanti.
Con AQP, Calcestruzzi spa, Palazzo spa, Deliziosa spa ed altre aziende importanti che fanno parte del ramo acquedotto.
Tua figlia Alessia rappresenta il futuro della tua azienda, risultando già oggi, a soli 23 anni, fondamentale.
Sta incominciando a uscire gli artigli, fa parte della nuova generazione con dimestichezza con la tecnologia e l’innovazione, a differenza mia.
Un sogno nel cassetto?
Già raggiunto tanti anni fa, portare l’azienda a questi livelli.
La SAN.ECO E’ A MARTINA FRANCA IN STRADA PROVINCIALE 69
TEL. 338.4181760