Taranto – Ex Ilva, Bonelli: “Drammatica inconcludenza dell’assessore che difende l’immunità”
TARANTO – Nella giornata di sabato 24 novembre i Verdi hanno organizzato un dibattito sull’immunità penale e amministrativa dell’ex stabilimento Ilva alla nuova proprietà. A Seguito di quell’incontro, non è mancata la risposta dell’assessore Francesca Viggiano e la controrisposta dei Verdi.
La Viggiano ha parlato di speculazione, strumentalizzazione e di “mercificazione del dolore” – aggiungendo che – “Tutta la politica di quegli anni è colpevole. Ma rischia di esserlo anche quella attuale quando si limita a speculare. Il M5S che aveva promesso l’eliminazione dell’immunità penale ed ha disatteso ogni impegno. Ma lo fa anche chi si limita a parlare di immunità penale per fare demagogia e non individua valide soluzioni.”
Nella nota stampa dell’Assessore si legge inoltre che “Le condotte poste in essere in attuazione del piano ambientale non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa. Detto in altri termini, ILVA, rectius AMI, non ha licenza di inquinare ma deve eseguire tutte le opere e le migliorie che vadano a risolvere decenni di incuria, inquinamento e silenzio. Il silenzio di una intera comunità che ha tollerato, taciuto per un benefit economico, una casa al mare o per avere denaro a sufficienza mandare i figli all’università. Fuori sede.”
Ma non è tardata la risposta di Angelo Bonelli, dei Verdi: “Ho compreso solo a fine lettura che fosse il comunicato dell’assessore all’ambiente del comune di Taranto, in un primo momento ho pensato si trattasse di una risposta dell’ufficio stampa di Arcelor Mittal! Un assessore che difende l’immunità penale concessa all’azienda ex Ilva è semplicemente sconcertante, nessuna parola di fronte all’archiviazione proposta dal pm Buccoliero proprio per gli effetti del decreto legge 1/2015 e 98/2016 relativa all’alta concentrazione di diossina nel quartiere Tamburi”. Lo dichiara Angelo Bonelli dei Verdi che aggiunge, “Il dramma di Taranto è quello di aver avuto una classe politica in ginocchio di fronte al grande interesse economico rappresentato dal siderurgico mettendo così in ginocchio la città e la salute della sua popolazione, una classe politica silente e debole che negli anni passati ha nascosto il dramma sanitario di Taranto offendendo e denigrando gli ambientalisti che denunciavano.” “Oggi l’assessore all’ambiente del comune di Taranto ci ha mostrato la sua drammatica inconcludenza attaccando chi da anni si batte per la salute dei tarantini e non chi quella salute l’ha compromessa arrivando a difendere l’indifendibile: l’immunità penale! Vergognatevi se ancora ne siete in grado!”, conclude Bonelli.”
Intanto, la Regione Puglia ha presentato ricorso al Tar del Lazio per l’annullamento dell’addendum al contratto di affitto con obbligo di acquisto di rami di azienda sottoscritto nel settembre scorso tra le società del Gruppo Ilva in AS e la cordata Am InvestCo Italy con ArcelorMittal capofila e, di conseguenza, dell’aggiudicazione della procedura di trasferimento dei complessi aziendali Ilva in favore della Am InvestCo e degli atti consequenziali, anche in ragione della presentazione dell’Addendum. Ad annunciarlo è stato Rocco de Franchi, consigliere giuridico per la Puglia in materia ambientale ed ex vice sindaco di Taranto, proprio nel corso del dibattito sull’immunità penale e amministrativa concessa agli acquirenti dello stabilimento siderurgico.
Lo stesso Rocco De Franchi, nella giornata di ieri, in una nota stampa si è detto basito dell’atteggiamento della Giunta tarantina “che riesce in poche confuse battute a smentire il Presidente del proprio Ordine degli avvocati, quello dell’Ordine dei Medici ionici che ha posto a mezz’asta il Tricolore fino a quando non sarà cessata la norma sulla immunità penale, oltre che il buonsenso, la scienza e la coscienza di una intera comunità” – definendo l’atteggiamento della Viggiano come – “l’ennesimo esercizio obbligato, imposto ad assessori che per evitare di perdere il “posto” devono sottostare agli ordini.”