Taranto – Tensione all’hotspot: scoppia la protesta dei migranti
TARANTO – Nel primo pomeriggio di ieri – intorno alle ore 14.00 – sarebbe scoppiata una protesta dei quaranta migranti ospiti da 3-4 giorni dell’hotspot in zona Porto, al Varco ovest. I migranti – molti di questi di nazionalità algerina – avrebbero dato in escandescenze perché rischiano di essere rimpatriati.
L’hotspot tarantino, in questi mesi sotto la lente d’ingrandimento dell’Anac – Autorità nazionale Anticorruzione – (di cui spiegheremo in seguito) vedrebbe il transito di migranti che da località come Ventimiglia, arrivano con i bus, percorrendo 1100 chilometri fino alla provincia ionica, per le procedure di identificazione.
Tornando all’accaduto, i migranti avrebbero protestato in modo aggressivo: uno di loro, in particolare, avrebbe ferito ad una gamba un carabiniere intervenuto a riportare l’ordine, con un occhiello metallico staccato da un modulo. La rabbia dei migranti sarebbe poi sfociata in una sassaiola contro le forze di polizia intervenute. Due migranti, che sarebbero poi scappati, avrebbero scavalcato la cancellata e, dai binari della ferrovia, avrebbero lanciato sassi e cocci di vetro contro gli agenti. Il massiccio intervento delle forze dell’ordine avrebbe poi arginato la protesta e ristabilito l’ordine. I migranti si sarebbero infine rintanati nei box della struttura, dove dormono da alcuni giorni.
Come accennato all’inizio, la gestione comunale dell’hotspot tarantino è stato al centro di polemiche: a partire dal 2016, infatti, come evidenziato anche dalla delibera dell’Anac (Delibera numero 199 del 01 marzo 2018). Delibera nata a seguito di un esposto del deputato M5S, Giuseppe Brescia, ed inviata al Viminale ed alla Corte dei Conti i cui esiti contestano che l’Ente avrebbe frazionato in diversi appalti (aree invece gestibili in una gara unica, presumibilmente con minor dispendio economico) in modo improprio: “dall’esame della documentazione acquisita agli atti emergono, nella gestione delle procedure oggetto di istruttoria, alcuni profili di anomalia. In particolare, il Comune di Taranto, per la gestione dell’Hotspot, ha ritenuto di suddividere i vari servizi oggetto delle Convenzioni con la Prefettura in tanti piccoli affidamenti limitati nel tempo (…) non emergono le ragioni oggettive per le quali i vari servizi oggetto dell’appalto non sono stati considerati in modo unitario. La gestione frammentaria delle procedure di affidamento ha creato difficoltà anche da un punto di vista gestionale, testimoniata dal fatto che lo stesso Comune non ha saputo fornire una relazione chiara e completa di tutte le procedure di affidamento poste in essere.”
Tra le anomalie riscontrate dall’Anac, inoltre, ci sarebbe l’affidamento diretto ad una Onlus “Noi e Voi”, che tutt’ora gestisce l’assistenza generica ed amministrativa dell’hotspot. a cui l’Ente con “carattere d’urgenza” aveva affidato la gestione dei suddetti servizi nel marzo 2016. Al termine della scadenza, c’era stata una procedura a cui avrebbero partecipato tre soggetti economici, con la sola ammissione della “Noi e Voi” Onlus. L’Anac – nella delibera del marzo 2018 – osserva infatti che: “trattandosi di affidamento per un importo complessivo di 108 mila euro, e dunque superiore alla soglia dei 40 mila euro, in omaggio ai principi di trasparenza e pubblicità, l’affidamento avrebbe dovuto essere preceduto da un minimo di procedura comparativa al fine di verificare l’esistenza di altri operatori economici disponibili ad eseguire il servizio.”
Andando sul sito del Comune di Taranto, inoltre, si può consultare il bando di gara per la “procedura aperta relativo all’affidamento delle attività per la gestione ed il funzionamento dell’hotspot”.
Questo bando, però, datato 11 ottobre 2018 e con scadenza al 26 ottobre 2018 (consultabile integralmente al seguente link) è stato sospeso dopo soli 7 giorni, in data 18 ottobre 2018: “Con riferimento al bando di gara afferente la procedura per l’affidamento in epigrafe, si comunica che, ravvisata la necessità di ridefinire l’intera procedura ed i termini contrattuali riportati negli atti tecnici approvati, considerata la prossimità della scadenza della presentazione delle offerte che non consente di risolvere le problematiche emerse nei termini, il Responsabile Unico del Procedimento ha disposto la sospensione della suddetta procedura di gara fino a nuova disposizione.”
L’utilità dell’hotspot, in considerazione dei costi di gestione, commisurati alla sua reale funzionalità, è stata messa in discussione anche dall’Associazione Marco Pannella, che dopo un’ispezione del centro ne ha chiesto la chiusura: “Da oltre un anno la struttura di Taranto è completamente vuota, se non per quei venti ospiti un solo giorno la settimana che spesso vengono smaltiti e fatti uscire senza neppure passare una sola notte nell’hotspot. Finita l’emergenza sbarchi, ormai questa struttura è destinata solo all’identificazione, o meglio alla deportazione, dei profughi rastrellati a Ventimiglia e trasportati per tutta la penisola a Taranto per essere solo identificati e poi rilasciati nuovamente con lo scopo di “alleggerire” la pressione sui confini.”