Taranto – Sinistri falsi, a mettere la pulce nell’orecchio degli inquirenti fu l’ex di Tortorella

Questa mattina presso l’aula C del tribunale di Taranto si è svolto in via preliminare il processo penale a carico di Tortorella Carmine, di anni 58, titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche di infortunistica stradale con sede a Taranto, dei suoi figli Antonio (detto Luigi) e Tiziana e altri accusati di aver messo in piedi un vero e proprio sodalizio criminale finalizzato a ottenere ingenti ed illeciti guadagni in danno di diverse compagnie assicurative.
Numerosi i sinistri falsi contestati al Tortorella e ai suoi figli, nonché a diversi medici, fisioterapisti e addirittura avvocati.
Pare che l’indagine sia partita da diverse denunce sporte dall’ex compagna di nazionalità russa di Tortorella Carmine, difesa dall’avvocato Gianluca Zaccaria, la quale avrebbe scoperto che alcune autovetture sarebbero state intestate a lei a sua insaputa. La donna, inoltre, in alcune circostanze avrebbe ricevuto assegni bancari a lei intestati per rimborsi di sinistri dei quali nulla sapeva e nei quali non era mai stata coinvolta.
Il PM ha impugnato l’ordinanza del GIP dottor Tommasino, con la quale il predetto giudice aveva rigettato la richiesta di applicazione di misura cautelare nei confronti degli altri imputati e non solo per i componenti della famiglia Tortorella.Tra i difensori impegnati questa mattina a discutere Giancarlo Catapano e Gaetano Vitale.