Taranto – Operazione “Cloning bis”. Tre condanne e due assoluzioni | ECCO I NOMI

Saracino
Il primo grado del processo relativo all’inchiesta “Cloning bis” sul riciclaggio di auto fuori sede, si chiude con tre condanne e due assoluzioni. Condannato a 7 anni e 3 mesi Egidio Stevens Saracino, 36enne, considerato negli ambiti del processo “mente del raggiro”. Il Pubblico Ministero Giovanna Cannarile aveva chiesto per lui la pena di 9 anni e mezzo. Nonostante la pena ridotta è stata però riconosciuta la sussistenza dell’associazione a delinquere. Saracino nel corso del processo ha confessato gli episodi che lo hanno visto coinvolto, dicendo di aver potuto contare su di un complice che ha però fatto ricorso al rito abbreviato.
L’operazione, avviata dalla PolStrada il 26 ottobre 2015 ha consentito di contestare per la prima volta il reato di autoriciclaggio, un reato grave, incisivo e particolare, che ha sì natura finanziaria, ma consente di punire in maniera grave il generatore del provento di attività illecita. Un giro di affari che non conosce confini e un illecito profitto quantificabile in 2 milioni di euro. Ed è proprio il caso di dirlo, a giudicare dalla miriade di querele pervenute da ogni parte d’Italia. Furono questi gli esiti dell’operazione “Cloning Bis”, condotta dagli uomini della Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Taranto, e che portarono all’arresto di tre persone. Fu ggominata una vera e propria banda finalizzata alla truffa, al falso ideologico e materiale e all’autoriciclaggio di vettura di alto valore, immesse poi sul mercato. A capo dell’organizzazione, Egidio Stevens Saracino. Insieme al Saracino furono arrestate altre due persone con precedenti, in materia di reati fiscali, patrimoniali e con sentenze di condanna per associazione a delinquere, truffa ed estorsione. L’indagine parte il 24 febbraio 2015, a seguito di un controllo autostradale effettuato da una pattuglia della sottosezione autostradale di Palagianello. In quella data, la pattuglia intercettò un carro attrezzi che trasportava una Ferrari California, diretto verso il Nord Italia. Da controlli effettuati, una volta fermato il mezzo, gli agenti accertavano che l’autovettura era di proprietà di una ditta noleggi campana, e che non poteva essere trasportata con un carro attrezzi, in quanto soggetta al vincolo delle “ruote a terra”. Da quel controllo, sono state in seguito verificate alcune analogie con altri veicoli noleggiati, e di proprietà delle società “Arval Service Lease Italia spa” e “Lean Plan Renting spa”. Una particolare attività conclusasi alle prime ore del 26 ottobre 2015 con l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare a carico dei tre soggetti, che in associazione, si sarebbero appropriati in maniera illecita di autovetture di lusso, prese in noleggio e con canoni pagati nelle prime rate. Una volta noleggiate, con l’intervento di un funzionario delegato Aci Taranto – la proprietà dell’auto veniva trasferita a terze persone, a nome degli ignari funzionari delle società di autonoleggio, mediante l’utilizzo di falsi documenti di riconoscimento. L’attività investigativa non è stata per nulla facile, considerando che le operazioni del Saracino avvenivano a breve distanza di tempo l’una dall’altra.
Tra le condanne, spunta anche Riccardo Scarcia condannato a 1 anno e 6 mesi; Franco De Sanctis condannato a 8 mesi (per lui la richiesta di condanna era di 1 anno e 8 mesi). Assolti invece perché il fatto non sussiste, Sasha Greco e Maurizio Uzzi.