Caso Cucchi. Introna fu contestato perché “Massone”. Ecco invece chi è Fineschi, consulente della famiglia Cucchi.
A cura di Elena Ricci
Una storia questa, dal forte impatto mediatico, che ogni giorno svela qualcosa di nuovo al di là di quello che dovrebbe essere un normale iter giudiziario: in Tribunale.
Torniamo ancora una volta a parlare del caso Cucchi e di tutto ciò che vi ruota intorno. Ricordate? Il nostro giornale (che segue attentamente l’evolversi della vicenda) scrisse a suo tempo dell’istanza di ricusazione presentata dalla famiglia Cucchi, avverso il capo del collegio peritale nominato dal Gip Elvira Tamburelli. Stiamo parlando del Professor Francesco Introna medico legale dell’Università di Bari. All’epoca dei fatti, il consulente di parte della famiglia Cucchi, il Professor Vittorio Fineschi, abbandonò l’incarico perché quell’istanza fu di fatto respinta per “infondatezza della notizia di reato nei confronti del prof. Introna in relazione alla falsità prospettata dal denunciante nell’ambito del procedimento perciò instauratosi”
Ma procediamo per ordine. Chi è Vittorio Fineschi? Vittorio Fineschi è un nome noto, ordinario presso l’università di Foggia, e in seguito vincitore della cattedra di medicina legale presso La Sapienza di Roma. Il bando di concorso relativo a questa nomina divenne oggetto del Consiglio di Stato, chiamato ad esprimersi sul contenzioso venutosi a creare. Come riportato in un articolo apparso sul quotidiano “La Repubblica”, a firma Federica Angeli il 29 settembre del 2013, «perché in quella nomina a quanto raccontano le carte, ci sarebbe lo zampino del magnifico rettore Luigi Frati. Che per assegnare quella cattedra avrebbe “inanellato una serie di meccanismi ad personam” e avrebbe esautorato dall’esprimere un parere il professore Paolo Arbarello, uno dei grandi nomi della medicina legale in Italia, da 16 anni direttore dell’Istituto alla Sapienza e presidente della società italiana di Medicina legale». Tra l’altro Arbarello è noto per essersi occupato anche del delitto Scazzi.
Torniamo al caso Cucchi. Vittorio Fineschi è stato il consulente di parte civile della famiglia Cucchi, impegnato anche nelle presentazioni del libro di Carlo Bonini “Il corpo del reato” insieme alla sorella di Stefano Cucchi, Ilaria.
Lo stesso rinunciò all’incarico per motivi personali legati anche a non buoni rapporti con il perito nominato dal Gip, il Professor Introna. Per tali motivi e per l’istanza di ricusazione presentata dal legale dei Cucchi, i quali nutrivano perplessità sulla nomina di Introna, in quanto massone e dunque non super partes, l’incidente probatorio slittò di un mese, così come riporta un articolo apparso su Intelligonews.
L’istanza, presentata dalla difesa dei famigliari di Cucchi il 24 febbraio 2016, chiedeva al Giudice, la revoca del Professor Francesco Introna, dall’incarico peritale (collegiale), conferitogli – come si legge nel documento di cui siamo in possesso – all’udienza camerale del 29 gennaio 2016, a seguito di presentazione di denuncia sporta dagli stessi istanti “per asserita falsità delle dichiarazioni rese dal Professor Introna al momento del conferimento dell’incarico peritale”.
In data 16 marzo 2016, il Pubblico Ministero chiede l’archiviazione per “infondatezza della notizia di reato nei confronti del prof. Introna in relazione alla falsità prospettata dal denunciante nell’ambito del procedimento perciò instauratosi”.
Dunque, ricapitolando, la presunta appartenenza del professor Introna alla Massoneria, non avrebbe garantito, secondo la famiglia Cucchi, la trasparenza nelle operazioni peritali. Il 23 febbraio 2016, Ilaria Cucchi scriveva sulla sua pagina «La morte di Stefano è diventata un simbolo di prevaricazione e di applicazione della legge del più forte senza se e senza ma. A che cosa serve tutto questo se poi viene chiamato a giudice supremo della morte di mio fratello un perito iscritto alla massoneria? Con tutto il rispetto per la massoneria. Ma se un magistrato non può essere iscritto alla massoneria, perché il perito che dovrebbe decidere la causa di morte di Stefano è giustamente iscritto alla massoneria? Mio fratello è morto perché pestato violentissimamente. Punto e basta».
Istanza respinta e le operazioni peritali hanno avuto inizio il 25 febbraio 2016. A quanto pare il professor Introna, avrebbe risposto al gip di aver fatto si parte della Massoneria, ma tanti anni prima per poi averla lasciata.
Dunque, ci chiediamo: davvero l’appartenenza alla Massoneria avrebbe potuto compromettere la genuinità della perizia e la professionalità del Professor Francesco Introna? E ce lo chiediamo alla luce di quanto emerso di recente sugli organi di stampa.
Sul quotidiano QuiCosenza.it è stato pubblicato il 18 gennaio un articolo che parla di Massoneria. Riportiamo i tratti di nostro interesse: «In Calabria quasi 3mila iscritti al Grande Oriente d’Italia. Con la carica di Primo Gran Sorvegliante un cosentino. Appartenenti al Goi, anche, consulenti del caso Cucchi. Uno ex cognato del Gran maestro».
L’articolo parla sostanzialmente di un’audizione a testimonianza in Commissione Antimafia, in cui al Gran Maestro del Goi Stefano Bisi, è stato chiesto l’elenco degli iscritti di Calabria e Sicilia.
Nel corso dell’articolo di cui rendiamo disponibile il link si legge anche della collaborazione del Goi con l’autorità giudiziaria «collaborazione che il Gran maestro dice di star effettuando, anche, per un altro caso importantissimo, quello di Cucchi. In particolare si parla di due persone (e forse ce ne sarebbe anche una terza), appartenenti al Goi: due consulenti, medici legali; uno dei quali sarebbe l’ex cognato di Bisi. Rivelazioni scottanti per cui, subito, la seduta è stata secretata».
Ed eccoci al punto. Eccoci alla notizia. Tra i due consulenti, medici legali impegnati nel Caso Cucchi, uno sarebbe l’ex cognato di Bisi. E chi è l’ex cognato di Bisi? L’ex cognato di Bisi è proprio Vittorio Fineschi, fratello di Carla Fineschi ex moglie di Bisi.
A confermarlo è un’intervista che alleghiamo (trascrizione del programma Report della Gabanelli) in cui Carla Fineschi (sorella di Vittorio Fineschi) conferma – rispondendo ad una domanda – che Stefano Bisi sia il suo ex marito.
1336333767662monte_dei_fiaschi_report_pdf (clicca qui per visionare l’intervista)
Alla luce di tutto ciò una domanda sorge spontanea: perchè contestare un Professore massone in sonno da anni, quando il consulente di famiglia oltre a far parte del GOI è addirittura l’ex cognato del Gran Maestro?
Elena Ricci