Taranto – Operazione “Woodland Birds”, truffa alle assicurazioni: nomi, dettagli e video

Gli Agenti della Sezione Polizia Stradale di Taranto e i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di TORTORELLA Carmine di anni 58, titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche di infortunistica stradale con sede a Taranto, e dei suoi due figli, TORTORELLA Antonio di anni 33 anni e TORTORELLA Tiziana di anni 35 anni, anch’essi operanti nel medesimo settore. I tre sono accusati di truffa ai danni delle assicurazioni
Le indagini congiunte da parte della Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato, coordinate dal predetto Magistrato inquirente, avrebbero consentito di individuare una ben strutturata organizzazione criminale che avrebbe beneficiato di indebiti risarcimenti da 17 compagnie assicuratrici del settore della responsabilità civile automobilistica, le quali sarebbero state danneggiate per complessivi 635 mila euro, in relazione a 39 probabili falsi incidenti stradali.
Nel contesto sono indagati ulteriori 123 soggetti, tra i quali figurano medici, avvocati, titolari di centri sanitari di diagnostica e fisioterapia, nonché persone, pare, fittiziamente danneggiate da sinistri stradali e altre reclutate all’occorrenza come presunti falsi testimoni nei conseguenti procedimenti giudiziari civili e penali.
La predetta associazione per delinquere, composta da 26 persone delle 126 complessivamente citate, avrebbero posto in essere una filiera di falsi incidenti stradali. Le suindicate 39 contestazioni per risarcimenti assicurativi sarebbero basate su presupposti di fatto falsi sia completamente (fittizi tamponamenti, ricostruzioni cartolari con guidatori compiacenti e diagnosi mediche false), sia parzialmente (sinistri stradali con falsi feriti e pregresse lesioni personali denunciate come riconducibili all’incidente).
Gli introiti dei singoli risarcimenti sarebbero stati poi suddivisi per il 50% ai promotori dell’organizzazione delinquenziale e la restante parte per compensare i vari “attori” dell’illecita filiera.
I conseguenti accertamenti bancari e patrimoniali, eseguiti nei confronti del presunto sodalizio criminale, avrebbero consentito altresì di contestare il reato di riciclaggio nei confronti di 2 persone che avrebbero “agevolato” l’acquisto da parte del predetto titolare dell’agenzia di una villa del valore di 150 mila euro, attraverso operazioni tali da ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro.
In sostanza, i due soggetti, cointestatari di rapporti bancari su cui pare venivano veicolati i risarcimenti di due falsi incidenti, avrebbero stipulato successivamente contratti preliminari di compravendita fittizia di immobili con il titolare medesimo, corrispondendo a lui, a titolo di acconto, le somme occorrenti per l’acquisto della citata villa.
L’immobile in argomento è stato sottoposto a sequestro preventivo ex art. 321 C.P.P. su disposizione del predetto G.I.P..