Latiano (Br)- 85enne accusato di aver picchiato e causato la morte della figlia disabile. L’autopsia lo scagiona.
Potrebbero essere scagionato il pensionato di 85 anni accusato di aver picchiato e provocato la morte della figlia disabile.
I fatti risalgono al 10 giugno scorso, a Latiano. L’uomo avrebbe picchiato con pugni e schiaffi la figlia 40enne con problemi di disabilità mentale, in strada, davanti ad alcuni testimoni.
La scena, a detta dei presenti, di una violenza inaudita, fu segnalata ai carabinieri della locale stazione, con a capo il comandante Luigi D’oria, e agli operatori del 118, giunti sul posto. L’85enne fu arrestato e ristretto ai domiciliari con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, mentre la figlia fu condotta all’ospedale Perrino presso il reparto di Psichiatria, dove le furono diagnosticate lievi ferite, con una prognosi di 12 giorni. Otto giorni dopo, la donna venne ritrovata priva di vita da un’infermiera.
Quindi, il pm Raffaele Castro aprì un fascicolo formulando contro il padre l’accusa di omicidio preterintenzionale.
Le risultanze dell’autopsia, in mano al medico legale Antonio Carusi, ad oggi, aprono invece un diverso scenario. La 40enne non sarebbe morta a causa delle presunte percosse subite, ma per una crisi cardiaca. Questo lascia immaginare che l’impianto accusatorio ai danni del pensionato possa avviarsi verso l’archiviazione.
L’85enne da tempo vedovo, viveva con le sue sole due figlie. Una situazione di precarietà che lo avrebbe, a lungo andare, esasperato.