Martina/Le primarie non si faranno. Marraffa e Nessa evitano la figura di perdere
Le primarie non si faranno, alla fine, quando Nessa & C. hanno capito che le avrebbero perse, hanno trovato il sistema per farle saltare.
Esattamente una settimana fa, Nessa, fu consapevole che le primarie si sarebbero fatte in deroga al regolamento. Rifiutò che la Spina presentasse la sua candidatura accompagnata dalle firme occorrenti. Lo stesso Nessa prenotò immediatamente la sala del Park Hotel.In quel momento Marraffa si sentiva già vincitore,ma man mano che i giorni passavano, mentre cresceva il consenso della Spina, aumentava il dissenso dei martinesi nei confronti del suo avversario, tanto da provocargli una crisi che si manifestava nella volontà di abbandonare (fatto riportato da diversi giornali), visto che si sentiva abbandonato dai suoi compagni di partito. Dopo le rassicurazioni di Chiarelli che lo avrebbe appoggiato, Marraffa tenne una riunione presso la sua azienda. Intanto i giorni passavano e, mentre la Spina si atteneva al regolamento che imponeva ai due candidati di nominare due rappresentanti ciascuno nel comitato organizzatore che avrebbero dovuto riunirsi, nominare il presidente e procedere alla stampa delle schede, Marraffa non rispondeva all’invito del Coordinatore provinciale Montanaro. Siamo arrivati a ieri. Già dal pomeriggio si capiva che si volevano far saltare le primarie. Puglia Press sul proprio sito aggiornava gli eventi. Si cercava un appiglio al regolamento. Grazie al suggerimento di un abile ex city manager si lavorava sull’articolo 5 che parlava di codice etico. Il termine che si voleva far passare per offensivo era quello usato dalla Spina nella sua campagna elettorale: ‘contro’. Purtroppo, per quanto sembrava essere forte, il vocabolario della lingua italiana non lasciava dubbi: contro sta anche per “in opposizione”. Certamente la Spina non poteva essere in favore del suo avversario. Le ore passavano, in una riunione permanente si cercavano altre soluzioni. Intanto per crearsi un alibi che le primarie le voleva, Marraffa faceva affiggere dei manifesti in tutta la città. Il coordinatore provinciale Montanaro e i suoi vice Perrini e Laterza, all’improvviso, a quarantotto ore dalle primarie si accorgevano che il regolamento non era rispettato (cosa che sapevano da una settimana), ma soprattutto che le schede non erano state stampate. Qui però commettono il più grande errore che sa tanto di faziosità. In una lettera inviata al coordinamento regionale, sottoscritta da tutti e tre, mettevano i due candidati sullo stesso piano, omettendo di dire che l’inadempienza nel non aver comunicato i nomi di due del comitato organizzatore, cosa che principalmente ha fatto saltare le primarie, era di Marraffa. Cosa accadrà ora? Cosa sarà dei proclami fatti in settimana sui giornali del cambiamento democratico del PDL che aveva indetto a Martina le primarie, da parte di Nessa e Chiarelli? In che modo sarà ora proposto il sindaco del PDL? Tanti quesiti che avveleneranno nei prossimi giorni un clima già incandescente