Martina Primarie PDL/ Domenica forti interessi in gioco, non solo la candidatura a Sindaco
Aria da mafiosetto, giubbotto nero con occhiali scuri viene fotografato da un passante con una fotocamera mentre sta togliendo un manifesto gigante in Via dello stadio reclamizzante Raffaella Spina, candidata alle primarie del PDL domenica contro Marraffa. La notte precedente era stato staccato anche un altro manifesto in Viale Carella. Avremmo voluto pubblicare la foto, ma i nostri avvocati hanno deciso di fare diversamente.
Probabilmente, quando uscirà questo articolo sulla carta stampata, anche altri manifesti della Spina affissi in città avranno fatto la stessa fine.
Chi ha interesse a ‘oscurare’ la Spina? Fate voi. Traete le conclusioni. I candidati sono due. Sostenitori dell’uno o dell’altro? Mandante dell’uno o dell’altra? Avevo deciso di starmene in silenzio, almeno fino a domenica, ma potete immaginare quanto questo mi costasse. Non sono mai stato un difensore di alcuno, ma ho sempre usato quello che ho più caro, la parola, sia essa scritta che detta in maniera molto chiara in un programma televisivo che è apprezzato proprio per il modo in cui viene condotto, non limitandomi solo ad un sola a domanda e risposta. Le primarie di domenica del PDL hanno un importanza che molti non hanno compreso. Una delle due parti in campo l’ha snobbata fino a quando non è stata compresa la forza dell’avversario, ma soprattutto l’indignazione della gente con un voto di massa bipartisan, verso una candidatura che non è il male assoluto per la persona, ma per il sistema ad esso collegato. Un sistema che ha gestito la cosa pubblica negli ultimi vent’anni, che non ha permesso il piano regolatore, che non ha fatto le gare d’appalto, in particolare quella dei rifiuti (andata in prorogatio in anno in anno). Le vicende dei premi ai dirigenti le conoscete tutti. Marraffa, da presidente del Consiglio comunale, scivolò su una buccia di banana proprio per difendere un dirigente. Marraffa non è il male di Martina, ma rappresenta un sistema che la gente deve decidere se continuare ad avere o a cambiare definitivamente. L’altra sera, l’imprenditore martinese si è sentito solo, abbandonato a sé stesso. Aveva deciso di ritirarsi dalla competizione. Anche quella era una strategia, infatti è riuscito a ‘impietosire’ (termine letterario usato da un referente importante del suo partito) anche chi, fino a quel momento, aveva deciso di ‘rimanere alla finestra’. Alla fine c’è stata una riunione, nella quale le alte sfere hanno trovato l’accordo. Insieme per il potere. E’ lo slogan coniato. Le primarie di domenica prossima sono il viatico per un disegno ambizioso. Sono da gestire appalti milionari come quello dei rifiuti e il piano regolatore. La situazione è molto seria. La Spina? Può far saltare tutti i programmi, soprattutto perché ha la capacità di farsi ascoltare, perché è una idealista. Il tallone d’Achille? Forse il marito. Il problema è che è una donna che non si fa gestire nemmeno da lui. Una donna ingestibile. La campagna della Spina è stata organizzata solo in tre giorni, rispetto quella del suo avversario che è sicuro di essere il candidato da un anno. Marraffa si è trincerato dietro un muro, opportunamente consigliato dal suo stratega, un abilissimo ex dirigente del Comune che tutti conosciamo. Non rilascia interviste a nessuno (‘per opportunità’ ha detto il suo addetto stampa). E’ sicuro di vincere, malgrado tutto. Ma se i circa 30.000 martinesi, indipendentemente dalla loro fede politica, dalle proprie idee, dalla propria religione o squadra calcistica, domenica, andassero a votare al Park Hotel San Michele dalle 9,00 alle 21,00 per la Spina o per Marraffa (e lo potrebbero fare), uscirebbe dall’ urna del PDL forse una Martina migliore. Quale? Sta a voi decidere, certamente non quella che pensa che strappare i manifesti dell’avversario, non presentarsi ad un confronto televisivo, ignorare completamente la stampa sia la strategia giusta. Mi consenta Marraffa una sola domanda, alla quale può rispondermi anche in privato: “Perché se, come afferma, ha una grossa azienda con tanti operai e sedi in varie parti del mondo, con tantissimi impegni, vuole diventare Sindaco di Martina a 2500 euro al mese e con le conseguenze (in termini di perdita di tempo) che questo gli comporterebbe?”. Accetto sulla mia e-mail la risposta anche dei suoi sostenitori che la conoscono. Non mi dicano però la frase fatta: “Perché ama Martina”. E’ banale. Sarebbe anche plausibile se lui non avesse amministrato in qualche modo Martina negli ultimi 25 anni. Provo ad imitare il Corriere della sera che sul suo giornale faceva le domande a Berlusconi. Anche se Marraffa non è Berlusconi
Antonio Rubino
direttore@pugliapress.it