Martina, Il giorno dopo la tragedia sfiorata
Da due generazioni la famiglia Ricci vende bombole di gas a Martina Franca. Ad iniziare l’attività, l’indimenticato Benito in Corso Vittorio Emanuele, insieme alla moglie ed ai tre figli, tra cui Martino e Gianni. Subito dopo la scomparsa del capostipite e l’avvento del gas metano a Martina gli affari si sono conseguentemente ridotti. Le bombole servono oramai per le stufe a gas e per alimentare la cucina in quelle case del centro storico sprovviste dell’allacciamento. La famiglia Ricci ha trasferito l’attività inizialmente in un locale in Via Bellini e da un paio di mesi, sempre nella stessa via, in un piccolo locale che ha acquistato. Due giorni fa, alcuni vicini hanno notato il rifornimento di alcune bombole di gas proprio in quel locale. Data l’esperienza, non si può certamente pensare che i Ricci siano degli incauti sprovveduti, quanto sicuramente vittime della fatalità e dell’imponderabilità. L’unico dubbio rimane l’idoneità del locale a quel tipo di attività. Verso le 11,00 Giovanni, quarantaquattro anni titolare dell’azienda, non ha fatto in tempo ad aprire la porta del locale e accendere la luce che è stato scaraventato fuori dal locale da una forte esplosione. Il boato si è sentito a chilometri di distanza. La palazzina di Via Bellini è stata squarciata, fortunatamente dicono i Vigili del Fuoco, immediatamente giunti sul luogo dell’esplosione, che all’interno ci fosse una canna fumaria. E’ stata questa a salvare la vita a Ricci e probabilmente ad evitare una tragedia. Vetri ed infissi infranti nella zona, cattivo odore, massi di pietra al centro della strada, hanno creato uno scenario da paura. Un infisso, come se fosse una lancia, ha trafitto la parte metallica di un’auto in sosta dall’altra parte della strada. Una fortuna non ci passasse nessuno. Alle spalle di Via Bellini c’è Via Salvator Rosa. In una abitazione la cui finestra si affaccia in Via Bellini a circa cinquanta metri dal luogo dell’esplosione dormiva Marino Cito, noto titolare del Bar dell’Agip aperto per tutta la notte. L’esplosione lo ha buttato letteralmente per terra, mentre la casa ha preso fuoco. E’ riuscito a portarsi fuori indenne. Alla fine, l’unico che ha riportato ferite al volto che non sembrano molto gravi è proprio Giovanni Ricci, subito portato all’ospedale di Martina Franca, dove gli sono state rimosse dal volto le schegge dei vetri, per poi essere trasferito nel reparto ustioni dell’ospedale di Brindisi dove gli hanno diagnosticato ustioni di primo e secondo grado.
Sul posto sono arrivati anche i Vigili Urbani e le Forze dell’Ordine che hanno fatto sgombrare le famiglie i cui locali sono stati interessati in qualche modo dall’esplosione e il S.E.R. di Martina Franca che ha regolato il traffico piuttosto intenso della domenica. E’ arrivato anche il sindaco Franco Palazzo che si è voluto personalmente accertare dell’accaduto. Ora si cercherà di capire le cause dell’esplosione. Forse tre o quattro le bombole esplose.
A Martina, ieri, è stata davvero sfiorata una tragedia. Una fortuna è che i danni siano solamente materiali. Contrariamente a quel che accadde quarant’anni fa, in Via Pietro del Tocco quando una esplosione di una bombola, all’interno di una vecchia casa nella quale un fruttivendolo stava cercando con il gas di far maturare anticipatamente i cachi. . Oggi si festeggia San Giovanni Bosco, una preghiera di ringraziamento, sarebbe il caso che tutti quanti la si recitasse, soprattutto Giovanni Ricci. La sua incolumità (o quasi) è stata davvero un miracolo.
Antonio Rubino.