Taranto – Arcelor, rinviato il Consiglio dei ministri. La Morselli rassicura sui pagamenti alle aziende dell’indotto
TARANTO – Il premier Conte ha acconsentito a rimandare il Consiglio dei ministri previsto nella giornata di oggi, alla prossima settimana. In quella occasione si discuterà del “Cantiere Taranto”: il presidente del Consiglio Conte, ha infatti chiesto di “presentare proposte, progetti, soluzioni normative o misure specifiche, sui quali avviare, in quella sede, un primo scambio di idee. La discussione – spiega il premier – proseguirà poi all’interno della cabina di regia che ho intenzione di istituire con l’obiettivo di pervenire, con urgenza, a soluzioni eque e sostenibili”.
“Il rilancio dell’intera area – prosegue il premier nella lettera inviata ai Ministri – necessita di un approccio globale e di lungo periodo. La politica deve assumersi la responsabilità di misurarsi con una sfida complessa, che coinvolge valori primari di rango costituzionale, quali il lavoro, la salute e l’ambiente, tutti meritevoli della massima tutela, senza che la difesa dell’uno possa sacrificare gli altri”.
Salta l’ipotesi dell’introduzione dell’emendamento sullo scudo penale che la Commissione Finanze della Camera ha ritenuto inammissibile. Mentre Arcelor ha depositato l’atto di citazione sul recesso del contratto, il cui esame da parte del Tribunale è fissato a maggio 2020, i commissari straordinari di Ilva – che si preparano ad un ricorso cautelare contro l’iniziativa di recesso di Mittal – dovrebbero chiedere in questi giorni al tribunale di Taranto, una proroga per mettere in sicurezza AFO/2 (il cui spegnimento è fissato al 13 dicembre), per poter adempiere alle prescrizioni. Ricordiamo che AFO/2 è sotto sequestro con facoltà d’uso dal 2015 – dalla morte dell’operaio Alessandro Morricella – fino all’adempimento della messa in sicurezza, il cui termine stabilito dalla magistratura è dicembre.
Intanto l’A.D., Lucia Morselli, che ieri pomeriggio ha incontrato il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha rassicurato le aziende dell’indotto sui pagamenti da parte di Arcelor. Le aziende dell’indotto, che avevano paventato a loro volta un blocco degli approvvigionamenti ad Arcelor e il conseguente blocco degli stipendi hanno ricevuto dunque una risposta dalla Morselli, che ha spiegato il ritardo nei pagamenti alle ditte esterne fosse dipeso da una serie di controlli e verifiche amministrative effettuati dall’azienda, ma rassicurando sul pagamento delle fatture.
Mentre Arcelor, è notizia di questi giorni, ha dato lo stop anche a tre altoforni a Cracovia e Dabrowa Gornicza (fermando inoltre la produzione a Chicago e liquidando in Sud Africa) e otto consigli di fabbrica da tutta Europa si riunivano ieri a Genova annunciando uno sciopero europeo, i lavoratori e sindacati dello stabilimento tarantino rilanciavano l’allarme: “L’azienda sta spegnendo gli impianti. O si interviene presto o si va verso lo stop totale”, il ministro dell’Economia Gualtieri nel corso dell’audizione sulla manovra in Senato, il 12 novembre ha dichiarato: “Vogliamo il ripristino degli approvvigionamenti, l’Ilva deve continuare a produrre e il governo è impegnato collegialmente per questo obiettivo. Gli obiettivi di bonifica sono tanto più realizzabili quanto più va avanti il piano industriale, sono strettamente legati. Il tema all’ordine del giorno per l’Ilva non è la nazionalizzazione, ma il rispetto degli accordi e l’individuazione di una soluzione sostenibile di mercato e di rilancio, anche per il conseguimento degli obiettivi di bonifica”.