Taranto – “Fiaccolata per i nostri angeli”: la città si stringe nel ricordo delle vittime dell’inquinamento
TARANTO – Un corteo silenzioso ieri ha percorso le vie del centro cittadino in memoria delle giovani vite stroncate dall’inquinamento ambientale. La fiaccolata è partita dall’Arsenale arrivando alla statua dei due marinai. Cittadini, associazioni ambientaliste, tanti genitori e bambini – tra cui i genitori di Giorgio Di Ponzio, scomparso prematuramente a 15 anni, il 25 gennaio – che con grande dignità e compostezza hanno reso omaggio alle tante vittime dell’inquinamento ambientale. Presente alla fiaccolata, il governatore della Puglia, Michele Emiliano, contestato da alcuni presenti.
“Loro vogliono vivere”, “Tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino”, sono alcuni dei cartelli che i cittadini hanno sollevato durante la marcia.
E mentre i dati della cokeria del bimestre gennaio/febbraio 2019 forniti da Alessandro Marescotti – Peacelink – registrano un incremento “del 160% per il benzene, del 140% per l’idrogeno solforato e del 195% per gli IPA totali.” ieri a Pescara è stato organizzato un flashmob per le giovanissime vittime dell’inquinamento ambientale di Taranto. A organizzarlo il Par, Patto per l’Abruzzo Resiliente, associazione di promozione sociale per la sicurezza di ambiente e territorio. Con l’appello “Diamo valore alla vita: i rischi ambientali e la salute pubblica riguardano anche te!”, il Par ha dato appuntamento in piazza della Rinascita alle 18, in contemporanea con la “Fiaccolata per i nostri Angeli”. “Il diritto al lavoro non può prevaricare sul diritto alla salute. Le due cose possono e devono convivere in modo consapevole e i bambini hanno diritto a vivere, studiare e giocare, a Taranto e dappertutto” è il messaggio del Par.
Nella giornata di ieri i genitori di Giorgio – Angelo e Carla – hanno scritto poi una lettera al Papa e al Presidente della Repubblica Mattarella:
“AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA, il garante in questo Paese della Costituzione, chiediamo che ai bambini di Taranto deceduti sia assegnata una Medaglia al Merito che riconosca il loro calvario e il loro sacrificio avverso alle ingiustizie sociali ed ambientali subite. Egregio Presidente Mattarella, è ormai appurato anche dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato l’Italia, il Paese che Lei presiede come massima carica istituzionale, che le Leggi emanate sino ad oggi, relative al siderurgico, non hanno tutelato la salute dei cittadini e le stesse hanno negato i loro diritti. Ci auspichiamo che la Sua azione possa si possa muovere verso le alte cariche politiche istituzionali affinché queste possano attuare la sentenza della CEDU e rendere finalmente giustizia ai tarantini con leggi giuste e civili. Anche la Procura di Taranto ha sollevato la questione “Immunità penale” inviando atti alla Consulta, organo di cui lei ha fatto parte come giudice, affinché si pronunci su ciò che appare essere incostituzionale.
A PAPA FRANCESCO ci rivolgiamo con la stessa umiltà che è nello stile del Santo che ha scelto come nome e nel perseverare l’amore che Egli aveva per il Creato, per la Natura. Dopo aver letto Vostra Enciclica “Laudato Sii” vorremmo incontrarla per raccontarLe di Taranto e per chiederle se questa ha effetto anche su questa città martoriata dove ogni legge è stata sorpassata a favore del profitto ed ogni matrice ambientale è stata violentata con conseguente contaminazione degli alimenti. Santo Padre, il diritto canonico, e la sua Enciclica, oggi rappresentano buoni motivi per scomunicare gli autori di tale sopruso perpetrato negli anni a Taranto dove, semplicemente e drammaticamente, ancora oggi viene negato il diritto alla vita. Attendiamo di incontrarLa così come qualche anno fa ha fatto con nostro figlio Giorgio.”
(Ph – Marcello Dalla Rena)