A Taranto la sicurezza è al collasso. 120 uomini in meno nella Polizia di Stato, gli altri respirano PM10 nell’Hotspot
Ilva, sbarchi, criminalità, furti, incendi. Le pagine dei quotidiani locali pullulano ogni giorno di queste notizie senza mai però, puntare l’attenzione su quello che è il vero problema a Taranto, specchio tra l’altro, di quello che è il problema dell’intero Paese: l’apparato della sicurezza è al collasso.
Per fornire qualche dato a livello nazionale, possiamo dire che nelle Forze dell’Ordine mancano 50.000 uomini di cui 20.000 solo nella Polizia di Stato. Quei pochi uomini a disposizione sono costretti a lavorare in condizioni talvolta disumane, con doppi e tripli turni e con straordinari tagliati fino al 90%. Non ci sono mezzi e quelli presenti sono obsoleti. I poliziotti sono costretti ad acquistare di tasca propria le divise, e ad operare in condizioni critiche per 1500 euro mensili, sempre più nel mirino di chi, vorrebbe vederli ogni giorno alla sbarra.
Taranto è davvero così lontana da questa realtà nazionale? Certo che no. Negli ultimi dieci anni a Taranto il personale di Polizia di Stato è diminuito di 120 unità. Un numero importante considerando il crescendo di fenomeni criminosi. Una pianta organica carente e la presenza di un Hotspot che richiede impiego di personale, si traduce in un minor numero di controlli sul territorio. Se prima in strada c’erano 5 volanti, adesso ce ne sono due.
«La situazione tarantina non si discosta tanto da quella che è la problematica a livello nazionale» ci ha detto Arnaldo Di Michele segretario provinciale di Taranto del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap).
«Per quanto riguarda l’immigrazione, Taranto al momento è un posto di passaggio e all’interno dell’Hotspot fortunatamente vi è la preziosa collaborazione delle associazioni. Qui i richiedenti asilo arrivano a bordo di pullman». Poche settimane fa, tra i poliziotti in servizio presso l’Hotspot tarantino, vi è stato un sospetto di Tbc. Dopo gli opportuni controlli però, il tutto si è rivelato fortunatamente un falso allarme. La situazione è da sempre sotto la costante attenzione del sindacato. Sempre nelle scorse settimane, è giunto a Taranto un pullman di richiedenti asilo per i quali non era stato completato lo screening sanitario che, completato in seguito presso l’ospedale “Moscati” su precisa disposizione del Prefetto di Taranto, ha scongiurato l’eventuale presenza di malattie infettive. Questi episodi però, frequenti anche in altre parti d’Italia, espongono il personale di polizia, civili, volontari e gli stessi migranti ad alti rischi per la propria salute. E proprio a proposito di salute, una questione sulla quale la Segreteria Provinciale del Sap di Taranto ha puntato l’attenzione è la collocazione dell’Hotspot. La struttura infatti si trova proprio a ridosso dell’Ilva e “gode” di tutto quanto essa offre ogni giorno e soprattutto nei cosiddetti giorni di “Wind Day”, dove il vento proveniente da Nord-Ovest, soffia sull’area industriale disperdendo PM10 e benzoapirene. Sulla questione, il Sap provinciale di Taranto, ha anche chiesto una valutazione dell’Arpa.
Dunque a Taranto, come in altre parti d’Italia, la situazione per le forze di Polizia non è per nulla positiva, soprattutto se alla carenza di mezzi e personale andiamo ad aggiungerci l’età media dei poliziotti in servizio, che si aggira intorno ai 50 anni.
Sulla questione interviene anche Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia «L’apparato sicurezza è al collasso a Taranto così come in tutta Italia. Purtroppo è stato debilitato un apparato e qualcuno dovrà pure risponderne – e prosegue – è necessario invertire questa tendenza perché ci rendiamo conto che siamo in un momento di scarsità finanziarie, di problemi dovuti alla crisi economica, però abbiamo anche visto che quando si vuole intervenire per altre priorità, come banche ad esempio, o il metodo lauro delle 80 euro, i soldi si tirano fuori. Il problema è questo – prosegue ancora Tonelli – l’incapacità di questa classe dirigente di riconoscere la sicurezza come priorità, perché è la prima condizione per poter costruire qualsiasi progresso materiale e morale della società. Oggi siamo chiamati ad affrontare un’emergenza epocale come quella degli immigrati, in un contesto purtroppo di collasso dell’intero apparato».
Le 120 unità che Taranto ha perso, non saranno più reintegrate. Tagliare il personale di Polizia significa tagliare la sicurezza a discapito dei cittadini onesti e in favore della criminalità.